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lunedì 4 marzo 2013

Non esistono “diritti edificatori” di suoli non ancora edificati!


Quante volte, facendo osservazioni ai vari piani al fine di ridurre o cancellare previsioni di edificabilità che, se effettivamente realizzate, avrebbero compromesso zone meritevoli di tutela, ci si è sentiti rispondere che certe previsioni di espansione edilizia non potevano essere rimosse, perché presenti nei piani regolatori precedenti e si sarebbero avuti ricorsi delle proprietà basati su presunti diritti acquisiti?
                                                                                                                                Si sono fatti nuovi piani urbanistici comunali in sostituzione dei vecchi piani regolatori: si sono accusate le amministrazioni precedenti di aver previsto aree edificabili in aree decentrate, prive di servizi o in ambiti da salvaguardare paesaggisticamente, ma per lo più tali previsioni “contestate” sono state poi riconfermate nei PGT, perché è stata lasciata passare la convinzione che i diritti edificatori acquisiti non possono essere eliminati.

Invece...
E’ confermato: non esistono “diritti edificatori” né “vocazioni edificatorie” di suoli non ancora edificati


Una recente sentenza del Consiglio di Stato ribadisce interpretazioni delle leggi vigenti, ignorando le quali tecnici e amministratori incompetenti, hanno contribuito al pesante e ingiustificato consumo di suolo...
Clicca qui per leggere l’articolo di Edoardo Salzano.                                                                

La potestà pianificatoria degli Enti pubblici territoriali costituisce “intervento … sul proprio territorio, in funzione dello sviluppo complessivo e armonico del medesimo; uno sviluppo che tenga conto sia delle potenzialità edificatorie dei suoli, non in astratto, ma in relazione alle effettive esigenze di abitazione della comunità ed alle concrete vocazioni dei luoghi, sia dei valori ambientali e paesaggistici, delle esigenze di tutela della salute e quindi della vita salubre degli abitanti, delle esigenze economico-sociali della comunità radicata sul territorio, sia, in definitiva, del modello di sviluppo che s’intende imprimere ai luoghi stessi, in considerazione della loro storia, tradizione, ubicazione e di una riflessione de futuro sulla propria stessa essenza, svolta per autorappresentazione ed autodeterminazione dalla comunità medesima, con le decisioni dei propri organi elettivi e, prima ancora, con la partecipazione dei cittadini al procedimento pianificatorio(estratto da sentenza 6656/2012)
Corte Franca è rimasta immune da questa “logica” dei diritti edificatori?

1 commento:

  1. Mi viene in mente quell'area al Bettolino, un’area decentrata e priva di servizi che viene resa edificabile dal "vecchio" PRG. Poteva essere stralciata. Non so ora, ma fino a pochi mesi fa, non c'era traccia di cantieri.
    Penso anche a quella variante in area sensibile delle torbiere: i 400 mq residenziali concessi nel PRG sono stati spostati sul dosso, 2 bifamiliari...il tutto proprio perché si temeva un ricorso al TAR della proprietà...Probabilmente ci sono altri casi...ad ogni modo questi confermano che anche da noi è stata lasciata passare la convinzione che "i diritti edificatori acquisiti non possono essere toccati".

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