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venerdì 26 agosto 2011

Caporalato e vendemmia in Franciacorta


Stando ai primi accertamenti risulterebbe che l'ombra del caporalato non si è allungata sulla Franciacorta, ma si rimane in attesa dei risultati conclusivi.
Qui i servizi video realizzati dopo la denuncia della Fai Cisl di Brescia:
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Fonte: Bresciaoggi, venerdì 26 Agosto 2011
 Il Consorzio:«Le nostre aziende sono sane» 

Vendemmia in Franciacorta: il Consorzio sostiene l´onestà delle aziende
«Sono sicuro che il caporalato in franciacorta non esiste. Ci può essere qualche caso, qualche furfante isolato che deve andare in galera. Per questo, dopo la segnalazione della Cisl, ho sporto subito denuncia alla Direzione provinciale del lavoro. È interesse di tutti che non venga infangata un'immagine costruita in decenni, con tanto lavoro e investimenti per milioni».
Per Maurizio Zanella, presidente del Consorzio del franciacorta, i primi riscontri raccolti dai carabinieri dimostrano la validità di quanto lui ha sempre asserito.
«NON SPETTANO al Consorzio nè il diritto nè il dovere di controllare la regolarità del lavoro, spettano alle associazioni di categoria - dice Zanella -: noi ci occupiamo della tutela e della promozione del marchio. Ma il mio è il personale parere di chi opera fra le colline: il 99% delle aziende sono sane».
Vero è che, però, da anni ormai la manodopera che lavora in agricoltura è straniera. Nelle cinque cantine visitate dalle divise lo era nella quasi totalità; in quella del presidente lo è all'85%.
«Le cooperative girano il Paese, inseguendo le stagionalità. Il loro comportamento dipende dagli interlocutori che trovano nelle diverse realtà. Il sistema dei voucher regionali per l'assunzione temporanea di pensionati, casalinghe, studenti, cassintegrati non ha funzionato, eppure la paga era identica. Che cosa accada poi all'interno delle cooperative, non è esplicitato nei contratti che comunque sono in regola. Vengono utilizzati a volte incentivi cottimistici finalizzati al vitto e all'alloggio di cui si occupano le cooperative stesse».
Una soluzione drastica che il presidente non disdegnerebbe, diffusa altrove, starebbe nell'impiego dei macchinari per la vendemmia, uno al posto di oltre cento persone. «Però qui è stata fatta la scelta di vietare la meccanizzazione che va a scapito della qualità, e fa pure calare le possibilità di lavoro».
Differenti valutazioni dal segretario della Fai-Cisl, Daniele Cavalleri: «Diamo atto alle forze dell'ordine intervenute tempestivamente con i controlli. Restiamo in attesa del riscontro finale delle indagini, quando verrà verificata la regolarità dei compensi e dei trattamenti da parte delle cooperative sulle quali i controlli proseguono. Il fenomeno secondo noi sta crescendo e va bloccato nel nome dei lavoratori e delle imprese oneste».MAGDA BIGLIA
L'OPERAZIONE IN FRANCIACORTA. Lunedì e mercoledì i militari della compagnia di Chiari con i colleghi del Nas e del Nil hanno controllato 5 aziende e 110 stagionali
Caporalato, vendemmia al setaccio
Wilma Petenzi
Per ora i contratti risultano regolari, ma sono in corso altri accertamenti Trovato un clandestino, resta da valutare la posizione di altri sei stranieri
 
Quasi tutti stranieri alla vendemmia: in 100 controllati dall´Arma
Vendemmia in «nero» per i bianchi e i rossi franciacortini? Per ora parrebbe di no.
Sulla vendemmia in corso in franciacorta, che attira decine e decine di lavoratori immigrati stagionali che rischiano di essere vittime di «caporalato», ha puntato il suo mirino l'Arma dei carabinieri.
Sono stati effettuati due giorni di controlli intensi, ma i primi risultati paiono positivi: tutti gli stagionali controllati avrebbero regolare contratto, uno solo è clandestino mentre altri sei sono in una posizione controversa, dovrebbero essere badanti, ma stanno anche facendo gli stagionali. Sono assolutamente in regola le aziende agricole monitorate dai carabinieri.
SONO IN CORSO ulteriori accertamenti per verificare ogni singola posizione dei lavoratori controllati, ma il primo bilancio tenderebbe a escludere una situazione di sfruttamento della manovalanza.
I carabinieri hanno evidenziato una disparità di trattamento economico tra i lavoratori, ma la paga minima accertata sarebbe di otto euro all'ora. I controlli nelle aziende agricole della franciacorta sono scattati lunedì e mercoledì.
Tra i vigneti franciacortini sono comparsi gli uomini della compagnia dei carabinieri di Chiari con il personale specializzato del Nas e del Nil (il nucleo dei carabinieri che si occupa di problematiche relative al lavoro).
LE VERIFICHE, mirate al monitoraggio e alla prevenzione di eventuali reati legati al lavoro sommerso e al fenomeno del caporalato, sono stati effettuati in cinque aziende. I carabinieri hanno verificato i rapporti di lavoro di 110 operai impiegati nella vendemmia.
A raccogliere uva in franciacorta i carabinieri hanno trovato soprattutto cittadini indiani, romeni e polacchi assunti da cooperative con sede in Italia. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di lavoratori che arrivano solo per il periodo della vendemmia e poi tornano nel loro Paese.
I carabinieri hanno acquisito tutta la documentazione che attesta i rapporti di lavoro, ogni carta è finita negli uffici dell'Ispettorato del lavoro per una ulteriore verifica e per evidenziare eventuali irregolarità che, fino ad ora, non sarebbero emerse.
Il lavoro degli uomini dell'Arma ha messo in evidenza alcune disparità nel trattamento economico: chi viene ingaggiato tramite cooperativa guadagnerebbe di meno, mentre lo stipendio è più interessante se il rapporto di lavoro è tra stagionale e azienda grazie ai voucher dell'ente previdenziale. I primi controlli hanno permesso di appurare che i raccoglitori di uva vengono pagati tra gli 8 e i 15 euro all'ora.
OLTRE AGLI ACCERTAMENTI su ogni singolo contratto di lavoro sono in corso anche ulteriori verifiche sulle cooperative, tutte italiane, per delineare le modalità di reclutamento dei lavoratori e il loro trattamento contrattuale.

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