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venerdì 30 dicembre 2011

Franciacorta. Agriturismo: animali infestanti negli alimenti


Fonte: Bresciaoggi, venerdì 23 dicembre 2011
L´OPERAZIONE. Il provvedimento dell´Asl
Pranzo di Natale 
con vermi e larve:
 scatta il sequestro
Un agriturismo di Erbusco è stato chiuso dopo un controllo
   
Tutto era pronto per il pranzo di Natale e il cenone di San Silvestro. I tavoli erano già prenotati e la gente, domenica e sabato prossimo, si sarebbe accomodata per consumare i pasti preparati da un noto agriturismo di Erbusco.
 Fortunatamente, l´Asl di Brescia è intervenuta prima che larve e vermi finissero nel piatto di qualche malcapitato. Dopo uno dei controlli programmati per le festività natalizie, gli operatori del Servizio igiene e medicina di comunità e del servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della direzione gestionale distrettuale 4 Chiari-Iseo-Palazzolo hanno chiuso mercoledì sera un agriturismo annesso ad un´azienda vitivinicola della Franciacorta, e parte della cantina di invecchiamento del vino attigua.
 I PROVVEDIMENTI sono scattati in seguito a un´ispezione, durante la quale sono state rilevate gravi carenze igienico sanitarie, oltre che la presenza massiccia di animali infestanti negli alimenti in uso dall´attività, che si stava preparando ad accogliere centinaia di persone per il pranzo di Natale e la cena di San Silvestro. In particolare, si è registrata la presenza di larve e lepidotteri all´interno degli alimenti ancora confezionati (pasta, farine, riso). Circa 30 kg di derrate, tra cui carne e pasta fresca, sono stati immediatamente distrutti, in quanto scaduti da diversi giorni.
NEL CORSO del controllo alla struttura, i tecnici dello Psal hanno ispezionato anche la cantina adibita all´invecchiamento del vino, rilevando rischi per la sicurezza dei lavoratori. Le cataste che sorreggevano le centinaia di migliaia di bottiglie di vino presenti erano sostenute da un manufatto non conforme alla normativa sulla sicurezza. È stato pertanto inibito l´utilizzo di una porzione della cantina.
Oltre la chiusura a tempo indeterminato del locale, il personale dell´Asl ha comminato sanzioni amministrative pari a circa 5000 euro. Tutte le derrate alimentari infestate sono state inviate al laboratorio di Sanità Pubblica di Brescia per l´analisi parassitologica al fine di identificare tutte le specie rinvenute. Si attende il referto del laboratorio per poter procedere a informare la Procura di Brescia. La titolare dell´agriturismo rischia infatti una denuncia all´autorità giudiziaria
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lunedì 26 dicembre 2011

A Corte Franca un occhio puntato sul Guglielmo


Corte Franca: da qui si apre l'occhio della webcam

Da qualche giorno, tramite una telecamera diretta verso il Guglielmo, è possibile godersi il panorama di casa, in qualunque posto ci si trovi: tutto merito dell'intraprendenza di un concittadino che, a distanza di circa due anni dall’attivazione della stazione meteo di Corte Franca, ha posizionato sul tetto della propria casa, al confine con Iseo, una webcam: nel mirino, in primo piano, la chiesa di S. Pietro della Lama, a Cremignane, a seguire Monte Isola e sullo sfondo la montagna del lago.
Corte Franca, stazione meteo
Così ora, grazie a Gigi Zanetti, oltre ad avere informazioni precise su temperatura, umidità, precipitazioni, direzione e velocità del vento, punto di rugiada ecc.,  arrivano in diretta, 24 ore su 24, aggiornate ogni cinque   minuti, scenografiche immagini .

Si completa così, in un certo senso, un circuito: sul Guglielmo, infatti, da tempo è in azione una webcam che punta verso la pianura, riprendendo in lontananza anche il nostro paese.
I dati possono essere consultati on line dal sito del Centro Meteorologico Lombardo.

Curiosità: la prima di tutte le webcam che oggi gremiscono Internet fu alloggiata nel 1993 alla Cambridge University, per riprendere la macchinetta del caffè, messa a disposizione del personale dei vari laboratori. Perché questa esigenza? Per evitare che, dopo camminate piuttosto lunghe, si arrivasse davanti ad un’ampolla di caffè vuota! Tenendola invece sorvegliata con una cam, i ricercatori sparsi nel centro universitario potevano sapere in tempo reale se la bevanda fosse fruibile o meno ed evitare così inutili perdite di tempo.

mercoledì 21 dicembre 2011

Ancora sul “Piano strategico Terre di Franciacorta” ...



Foto: Natura e Paesaggio di ANGELO DANESI
Ecco la lettera critica, a firma del Console di zona del Touring Club Italiano, nella quale, pur riconoscendo la qualità del progetto, si fa notare come non si è stati capaci di utilizzare progetti e risorse umane già presenti sul territorio.

Insomma, si spendono soldi per un piano studiato da una società specializzata "esterna", quando ci sono dati/studi in abbondanza e, sul posto, persone, associazioni, istituzioni...che ben conoscono questa terra, perché ci vivono, e sono all’altezza  di salvare e rilanciare la Franciacorta.

Fonte: Bresciaoggi, martedì 20 dicembre 2011 
FRANCIACORTA
Le osservazioni
 del Touring
Dopo aver presenziato agli incontri programmati dalla fondazione Cogeme in merito all´oggetto, comunico le seguenti osservazioni :
- molto apprezzabile è il risultato finora ottenuto del coinvolgimento di venti Comuni della Franciacorta in un progetto di sostenibilità utile ai fini della pianificazione urbanistica presente e futura del territorio dei vari comuni interessati, come pure del Consorzio per la tutela del Franciacorta e la Camera di Commercio di Brescia.
- Interessante e qualitativamente rilevante l´intervento dei vari relatori nei tre incontri svoltisi.
- La mancanza di un immediato confronto, però, pur giustificata con l´intento di consentire successivi contributi al riguardo da parte dei vari enti non partecipanti in forma diretta, ha costituito una limitazione che ci si augura possa essere nel tempo colmata.
- Il percorso presentato ed effettuato con gli elaborati prodotti dallo studio Agorà è stato certamente utile ai fini dell´inizio di un dibattito ed un confronto tra i comuni interessati.
- Le informazioni finora ottenute con la consultazione sul sito Cogeme mediante i documenti relativi al monitoraggio ed al successivo progetto di sostenibilità 
, fa ritenere discutibile il rapporto costi/benefici soprattutto rispetto alla futura fase finale. Pur ammettendo, infatti, il valore scientifico degli indicatori, certamente utili a livello ambientale, si ritiene che anche in loro assenza si sarebbero potute trarre le stesse conclusioni presenti nel documento del 17 maggio 2011.
Tutto quanto sopra senza nulla togliere all´impiego di studi privati, che con grandi quantità di fotografie, schemi, monitoraggi e quant´altro riproducono sostanzialmente l´azione e la funzione che il T.C.I. ha svolto, svolge e si dichiara pronto a svolgere in futuro. 
Il T.CI., infatti, da oltre vent´anni svolge un´attività di sensibilizzazione finalizzata alla tutela ed alla salvaguardia dello stesso ed alla evidenziazione delle notevoli presenze architettoniche ed ambientali fra le più significative del territorio lombardo.
Gianmarco Pedrali
CONSOLE TOURING CLUB ITALIANO 
FRANCIACORTA - SEBINO – VALCAMONICA


venerdì 16 dicembre 2011

Un NODO è venuto al pettine...

Fonte: Bresciaoggi, giovedì 15 dicembre 2011
IL CASO. Aggiornata a febbraio la conferenza dei servizi sul villaggio tra Clusane e Paratico
«Costa verde», iter congelato
Le istituzioni prendono tempo
Comune di Iseo e Provincia sembrerebbero essere favorevoli al progetto
Rinviati alla prossima seduta i possibili rilievi fatti dalla Soprintendenza
Un suggestivo scorcio del canneto che si trova tra il lago e l´area
sul quale dovrebbe sorgere il villaggio
Un suggestivo scorcio del canneto che si trova tra il lago e l´area sul quale dovrebbe sorgere il villaggio
Ieri la conferenza dei servizi «decisoria», così chiamata nella lettera che l´aveva convocata nella sede della Comunità Montana del Sebino bresciano, a Sale Marasino, non ha deciso nulla in merito al villaggio turistico che la Costa verde srl intende realizzare al confine tra Clusane e Paratico.
HA DELIBERATO invece di aggiornare la seduta a febbraio, senza però fissare alcuna data. All´incontro hanno partecipato Gloria Rolfi, direttrice della Comunità Montana, ente forestale delegato, Renato Gentile, in rappresentanza della Soprintendenza ai Beni architettonici e ambientali, Pietro Vavassori, il responsabile dell´Area tecnica del Comune di Iseo, un funzionario dell´assessorato all´Agricoltura della Provincia e i professionisti incaricati dalla Costa verde srl di progettare la nuova struttura ricettiva.

Indiscrezioni vogliono che il delegato della Provincia sia arrivato all´appuntamento con l´assenso dell´assessorato in tasca. Analogo il mandato affidato da palazzo Vantini a Vavassori, sia pure con la precisazione che il «sì» sarà condizionato al rispetto di determinate prescrizioni. Rilievi sarebbero invece stati sollevati dal rappresentante della Soprintendenza a proposito del fatto che il costruendo villaggio, saldando i due capi dell´edificato esistente, chiuderebbe l´ultimo corridorio rimasto tra collina e lago sulla riviera bresciana.
CIASCUN membro della conferenza, s'è concordato alla fine, metterà nero su bianco le proprie notazioni e le invierà alla Comunità Montana affinché le metta a verbale in vista del summit di febbraio. In quel mese sul tavolo della conferenza ci sarà un elemento nuovo, ineludibile: l´adozione del Pgt, in calendario giovedì 29 dicembre.

Sul rinvio di ieri, comunque, devono aver pesato le osservazioni spedite in varie direzioni - e financo alla Commisione europea, a Bruxelles - da Legambiente Basso Sebino e dalle associazioni Montealto e La schiribilla.
Oltre a evidenziare le difformità che il progetto in questione presenterebbe rispetto alle norme vigenti, gli ambientalisti hanno posto l´accento sulla circostanza che il villaggio Costa verde sbarrerebbe l´ultimo varco d´accesso al lago di cui dispongono i rospi bufo bufo. Inoltre, a loro parere, sarebbe da valutare l´impatto che la prevista costruzione di 48 alloggi e, a monte della strada, di una rotatoria e di 147 stalli pubblici, potrebbe avere sulle vicine Torbiere sebine. Giuseppe Zani

v. anche post precedente "tutti i nodi vengono al pettine..."

giovedì 15 dicembre 2011

Tutti i NODI vengono al pettine...



Con un documento inviato a vari Enti, le associazioni La Schiribilla (Iseo) e  Monte Alto (Corte Franca) hanno espresso viva opposizione alla previsione di costruire un villaggio turistico a Clusane, proprio dove è rimasto l'unico lembo naturale che spezza un continuo edificato sulla sponda del lago, al confine con Paratico.
Il luogo, inserito nel PGT di Iseo (in itinere) come zona di sensibilità paesistica molto elevata, caratterizzato da zona boscata e canneto,  è anche lo sbocco naturale dell'unico corridoio ecologico tra il Sebino e la collina, in particolare è meta di riproduzione del rospo comune, anfibio autoctono, tutelato dalla Regione lombarda.
Oltre che a compromettere il deflusso naturale delle acque piovane, l'insediamento turistico previsto andrà a occludere del tutto il corridoio (v. dettaglio tratto dalla cartografia rete ecologica provinciale).

Queste criticità sono per lo più già note, ma le associazioni sono andate oltre: le Torbiere sono, infatti, uno dei nodi della Rete europea Natura 2000. Nodo e rete, un'immagine molto efficace che fa capire come per garantire la sopravvivenza della biodiversità debba essere assicurata la connessione reciproca dei vari ambienti protetti.
I corridoi hanno proprio la funzione di permettere il collegamento fra i vari siti, proprio come la rete viaria che collega città e paesi di una data regione.
Nel caso specifico distruggere il corridoio ha inevitabilmente effetti negativi anche sulla Riserva delle Torbiere, per questo le associazioni bocciano il progetto che, ad ogni modo, dovrebbe essere sottoposto a valutazione di incidenza, un  aspetto chiave nella conservazione dei siti, previsto dalla Direttiva Habitat  per tutelare la Rete Natura 2000 anche da perturbazioni esterne che potrebbero avere ripercussioni negative sui siti che la costituiscono.

Annotiamo che anche il Pgt di Corte Franca prevede il restringimento ulteriore di quello che è rimasto del corridoio ecologico fra l’abitato di Nigoline  e il polo produttivo: se non altro, in accoglimento delle osservazioni delle associazioni, la progettata espansione della zona industriale dovrà  essere sottoposta a valutazione di incidenza per valutare l'impatto sulle  Torbiere.

Corridoi, Nodi, Rete...restringi un corridoio di qui, chiudilo di là..ci si chiede: che senso ha che Enti istituzionali a vari livelli s’impegnino nella individuazione delle Reti ecologiche, fornendo indispensabili indicazioni per la composizione e la concreta salvaguardia della Rete, finanzino con denaro pubblico il recupero della biodiversità, la creazione di piccole zone umide, boscate ecc..., quando poi la progettazione urbanistica va in senso contrario?

lunedì 5 dicembre 2011

CONSULTE: il bis

Riconfermate le consulte comunali con la recente delibera di consiglio comunale del 28 novembre scorso: approvate le rettifiche al regolamento che le aveva istituite a fine 2006.

Come si legge nel verbale (QUI), le modifiche si sono rese necessarie “dall’aver costatato che in alcuni casi era stato previsto un meccanismo farraginoso da semplificare”.
Vediamo di che cosa si tratta:
  • ·   non sono predefiniti il numero delle consulte e relative competenze
  • ·   i componenti in totale passano da 12 a 10; quelli “esterni” all’amministrazione da 9 a 7
  • ·  ferma restando la rappresentanza di consiglieri di maggioranza e opposizione, la procedura di   iscrizione dei componenti della società civile avviene tramite autocandidatura e non più anche per designazione da parte di Giunta o Consiglio o associazione.
  • ·   il coordinatore potrà essere anche un componente esterno (prima solo consigliere)
  • ·   la durata in carica delle consulte non è più legata a quella del Consiglio ma a quella della Giunta (forse perché le Giunte possono cadere?)
  • · novità (!): ogni consulta potrà istituire al proprio interno “gruppi obiettivo” per approfondire specifiche tematiche

 Tutto qui, il resto rimane tal quale (v. regolamento) e dubitiamo fortemente che gli aggiustamenti apportati al regolamento possano di per sé riabilitare la funzione delle consulte, per lo più ridotte in parte o in toto, nella precedente esperienza, a spazi in cui si era informati del già deciso, o dove capitava che determine, magari approvate all’unanimità, finissero infelicemente in un cassetto.
Lo svilimento del ruolo di alcune consulte era già stato reso evidente a suo tempo non solo dalla nostra associazione ma anche da altre persone della società civile.

Prima di proporre il bis, non sarebbe stata necessaria una seria verifica per non commettere gli stessi errori con quello che dovrebbe essere uno strumento di reale PARTECIPAZIONE?

Qui il post pubblicato da parcico nel dicembre 2009: Eppure le Consulte...


I rospi del Montealto

Fonte: Bresciaoggi, 03/12/2011

«Quel villaggio turistico ingoierà i rospi»
ISEO. La testimonianza di Alberto Gatti dell'associazione Monte Alto: «Le colonie di bufo bufo della zona rischiano una rapida e inesorabile estinzione»
Sulla sinistra l'area su cui sorgerà Costa Verde il villaggio 
turistico vista lago. 
Secondo volontari ed esperti il nuovo cemento minaccia i rospi
I volontari lanciano l'allarme: «Il nuovo complesso residenziale di Clusane sbarrerà l'unico punto di accesso al lago degli anfibi»

L'ennesima colata di cemento sulle sponde del lago d'Iseo rischia di spingere sul baratro dell'estinzione le colonie di anfibi che popolano le aree verdi del Sebino con effetti imprevedibili sull'ecosistema.
L'allarme dapprima solo ventilato dagli esperti ha trovato sponda e certezze fra i volontari e le associazioni che ogni anno cercano di rendere meno traumatica la migrazione di rospi comuni (animali strategici nell'equilibrio dell'ecosistema) verso i luoghi dell'accoppiamento, un esodo che in mancanza di passaggi protetti decima ad ogni stagione la popolazionedi anfibi investita sulle strade dalle auto in transito. Ebbene, il vasto terreno su cui la «Costa verde» si appresta a costruire un villaggio turistico, quasi sul confine tra Clusane e Paratico, è l'approdo sulla riva bresciana del Sebino di una rotta migratoria di rospi.
Vero è che il corridoio ecologico che consente la migrazione- l'ultimo corridoio esistente- è tagliato in due dalla strada provinciale Sarnico-Iseo, una striscia d'asfalto che falcidia gli anfibi quando abbandonano in massa i loro rifugi sul monte Alto e, aggirando muretti e persino i cordoli della pista ciclabile, tentano di raggiungere il lago per l'accoppiamento.
Ma la nuova struttura ricettiva- 48 alloggi, 2 piscine, giochi e attrezzature sportive su un'area di 35.850 metri quadri- costituirà per i bufo bufo una barriera insormontabile. Che sia proprio lì il loro punto d'arrivo, e poi di risalita verso i boschi, lo testimonia Alberto Gatti, 45 anni, residente a Nigoline di Corte Franca, aderente all'«Associazione monte Alto», escursionista con la passione per gli animali.

foto tratta da: http://www.anfibi.org/bufo-bufo.html
È CAPITATO ANCHE ad altri, del resto, di notare durante le serate piovose d'inizio primavera che il tratto di asfalto fiancheggiante il terreno di proprietà della «Costa verde» era reso viscido da una strage di rospi.
«Sono goffi, lenti, quando sono abbagliati dai fari si rannicchiano perchè pensano di mimetizzarsi- racconta Gatti-. Purtroppo, quella strada è trafficatissima. Le chances per loro di farcela sono già assai scarse». Il passaggio dei bufo bufo sulla Sarnico-Iseo Alberto Gatti l'ha scoperto nel 2009 mentre si stava recando a Pontirone, sulla sponda bergamasca del Sebino, ad aiutare i volontari locali che raccolgono con secchi i rospi bloccati contro i muri di contenimento della litoranea e poi li trasportano in acqua.
Stessa operazione che il 45enne ha ripetuto nel 2010 e nel 2011, da solo, di notte, rischiando la pelle, a Clusane. «Ho potuto così censire il fenomeno- continua Gatti-. Lo scorso anno, in poche sere, ho individuato 185 anfibi, quest'anno 180: la metà dei quali spiaccicati sull'asfalto. Stavolta poi la migrazione è stata anomala perchè la temperatura dalla metà di marzo è bruscamente salita. Certo, fossimo stati una bella squadra, ne avremmo salvati di più, di rospi».

Negli anni '90, ricorda Alberto, dal monte Alto muoveva una folta colonia di bufo bufo che scendeva lungo i valloni di Zuccone per raggiungere i laghetti delle Polle, fra Clusane e Colombaro.
«Poi a Zuccone hanno realizzato la zona industriale: cemento e asfalto che han fatto sparire quella colonia- ricorda lui-. Stessa cosa sta avvenendo lentamente sul confine tra Clusane e Paratico, dove peraltro non ci sono tombotti sottostradali per il transito degli animali».
IN QUEL TRATTO, come detto, è in programma la costruzione di un villaggio turistico e, a monte della provinciale, di un parcheggio pubblico di 147 stalli. Una condanna a morte, per i rospi. Un forte legame li unisce infatti al sito di riproduzione, al quale essi restano tenacemente fedeli anche se divenuto inospitale. Ancora sperimentali, e parecchio dispendiosi, i tentativi di trasferimento dei rospi: è necessario rinchiudere le coppie nei nuovi siti che, a quanto sembra, saranno accettati solo dalla prole che vi vedrà la luce.
Giuseppe Zani