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venerdì 28 ottobre 2011

Salviamo un pezzo di storia: la fornace Gatti

Leggiamo sul Giornale di Brescia (28 ottobre 2011) che uno degli autori del libro sulla storia del lavoro nelle fornaci a Corte Franca si è rivolto al sindaco di Iseo:

Lettera al sindaco per salvare la storica fornace Gatti
ISEO Chi percorre via Ponticelli a Colombaro, dopo aver superato via Fornace, non può fare a meno di incontrare in fregio, situata proprio sul ciglio della strada la fornace Gatti sul confine di Clusane e quindi nel territorio di Iseo. L'antica fornace dove si cocevano i mattoni fa corpo unico con una cascina dal bel comignolo in terracotta, ma anche da quattro resti di gradini ubicata sulla facciata esterna del fabbricato che alludono ad una storia diversa da quella attuale. È però nella penombra che si coglie la reale struttura della parte più vecchia dell'edificio, che può vantare, ancora un buono stato di conservazione, la Fornace Gatti che purtroppo nel tempo è stata invasa da arbusti, erbacce e rovi. In una lettera inviata al sindaco Riccardo Venchiarutti, Fausto Brescianini (autore del libro Fornaci a Corte Franca) ed il parroco don Gian Mario Ferrari si fanno porta voci della necessità di ripulire la struttura e magari inserirla in un percorso didattico per i turisti e gli studenti che potrebbero scoprire la storia delle fornaci e quella inerente la fabbricazione dei laterizi.


Il libro citato nell'articolo è il frutto di cinque anni d’impegnativo lavoro del Gruppo Culturale Corte Franca, il quale, mosso da immenso amore per la propria terra, perché non fosse cancellato del tutto un pezzo importante della storia del paese, ha raccolto testimonianze di un mondo che non c’è più, quello del lavoro manuale nelle fornaci, registrando con pazienza ciò che era rimasto solo nella memoria delle persone.
Ora, grazie a questa importante opera di recupero, troviamo tutto scritto.

Nella parte introduttiva del testo si legge che a motivare la ricerca è stata proprio la constatazione del fatto che non fosse rimasta traccia di complessi che avevano rappresentato un riferimento essenziale per intere generazioni, e avevano costituito anche un segno forte nel paesaggio, soprattutto quando si eran dotate di alte ciminiere.
Possiamo quindi ben comprendere l’appassionata richiesta di salvare almeno quel che rimane della fornace al confine con Corte Franca.

Il libro è stato messo a disposizione della popolazione nel settembre del 2008, ma è anche fruibile on-line, sul sito Web del Comune (qui).

venerdì 21 ottobre 2011

Ricorso al TAR: Foresti o Fogazzi?


Fonte: Giornale di Brescia, 21 ottobre 2011
Ospitaletto e Corte Franca, niente scossoni in Giunta
Due rinvii al Tar per Ospitaletto e Corte Franca

BRESCIA Nessun terremoto, per ora, al vertice dei Comuni di Ospitaletto e di Corte Franca, come taluno forse si aspettava. Sindaco, Giunta e Consiglio comunale, destinatari direttamente o di riflesso di ricorsi amministrativi che contestano la legittimità della loro elezione in esito alla consultazione del maggio scorso, restano in plancia di comando, nel caso di Ospitaletto almeno fino al prossimo 15 dicembre, mentre per Corte Franca l'attuale situazione rimarrà «bloccata» fino al 26 gennaio 2012.
È questa la conseguenza di quanto stabilito ieri dalla Seconda sezione del Tar di Brescia chiamata a decidere sulle ragioni sostenute nelle contrapposte istanze dagli schieramenti usciti vittoriosi o sconfitti dalle urne nei due Comuni.
Il Tribunale ha infatti disposto il rinvio delle udienze conclusive, ora fissate per le date sopra riferite. Nulla di fatto dunque e tutto rimandato a mesi a venire.
Diverse le ragioni del duplice slittamento deciso in aula: rigorosa fiscalità processuale nel caso di Ospitaletto; esigenza di un'integrazione istruttoria, invece, nel caso di Corte Franca.
I consiglieri controparte di Angiola Maria Giudici (candidato sindaco a Ospitaletto, sconfitta, afferma, dall'illegittima ammissione al voto di Forza Nuova che le avrebbe sottratto consensi) hanno eccepito di non essere stati informati del ricorso secondo procedura e hanno perciò denunciato la non integrità del contraddittorio al quale il Tribunale ha ordinato ora si provveda.
Quanto a Corte Franca, dove la vittoria del sindaco è stata di un'incollatura (31,4% di voti per l'eletto, Giuseppe Foresti e 31,3% per lo sconfitto Giuseppe Fogazzi), il Tribunale bresciano ha disposto un nuovo confronto tra le parti per accertare la corretta valutazione delle schede nulle, la corretta attribuzione di schede pasticciate, recanti segni di preferenza poi cancellati o la doppia preferenza sulla stessa scheda, indicata con una croce e con una linea trasversale accanto al nome dei due candidati sindaco.
La verifica prescritta dal Tar dovrà avvenire nel contraddittorio tra le parti, alla presenza di un funzionario della Prefettura che poi redigerà un verbale a corredo degli atti acquisiti e dei plichi sigillati contenenti le tabelle di scrutinio e le schede sottoposte al controllo. Seguiranno l'esame dei giudici e la sentenza.
Frattanto nei due Comuni si naviga a vista, col freno a mano tirato. In altre parole, ordinaria amministrazione o poco più. In attesa di sapere se davvero ci sarà un terremoto in municipio. esseci

La Franciacorta lievita: serve un obolo

Ecco alcuni dati pubblicati sul Giornale di Brescia tratti dallo studio ERSAF


Dell'hinterland e del basso Garda un po' si sapeva. La Franciacorta è una sorpresa, anche se parziale. Negli ultimi trent'anni la capacità di attrazione di quest'area è cresciuta in modo esponenziale: la qualità della vita e dell'ambiente, la dinamicità economica, lo spirito di accoglienza, hanno favorito un fenomeno immigratorio (interno ed esterno) che ha fatto lievitare la popolazione (oltre 50mila abitanti in più dal 1981 al 2010). Un andamento che si riflette sulla crescita del territorio urbanizzato. Vediamo alcuni esempi. Quello di Capriolo, dal 1955 al 2007, è passato dal 3,4% sul totale al 32,7%. A Paderno siamo al 4,5% contro il 31,2%; a Rodengo si è passati dal 4% al 31%; a Corte Franca dal 4,4% al 29,6%; a Erbusco dal 4,5% al 27,8%; Rovato ha raggiunto quota 27%, Passirano e Coccaglio sono al 25%, Adro e Cazzago San Martino al 24%... Insomma, una crescita di case (e capannoni) notevole... 
e. mir. (21 ottobre 2011, “Franciacorta: il buon vivere fa crescere”)

Ed ecco la proposta dell'assessore regionale per contenere il consumo di suolo:

Un obolo per chi consuma nuovo suolo, da destinare ad un fondo per la creazione di aree verdi. Dai 5 ai 15 euro al metro quadrato di superficie edificata, anche per disincentivare altre urbanizzazioni e promuovere il recupero edilizio. È la proposta dell'assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci, per tutelare gli spazi liberi. Un progetto che è già stato formulato ai Comuni, che l'hanno accolto. Adesso si tratta di tradurlo in atto legistativo regionale. In sostanza la Regione darebbe ai Comuni la facoltà di introdurre nei loro Piani di governo del territorio (Pgt) un contributo a carico di chi costruisce consumando terra, «con l'obiettivo - ha spiegato l'assessore Colucci - di rendere questa pratica molto più costosa rispetto ad altre soluzioni». Queste ultime potrebbero venire dal recupero dei 4.000 siti lombardi compromessi individuati da una ricerca effettuata dall'Ersaf (Ente regionale servizio agricoltura e foreste).

In un convegno svoltosi nei giorni scorsi a Milano sulle prospettive aperte dall'Expo, l'assessore ha chiesto ai sindaci lombardi di condividere l'impegno contro lo spreco di territorio. «Occorre la responsabilizzazione diretta dei Comuni affinché questo fondo - ha aggiunto - possa cominciare a essere applicato e, in futuro, magari essere reso ancora più oneroso e disincentivante». Colucci ha ricordato che la Regione ha approvato «un Piano paesistico che non prevede la mera negazione a costruire, ma che consente di realizzare a determinate condizioni, nel rispetto dell'ambiente e di severi parametri di qualità. I palazzi di otto piani in montagna che si vedono in giro sarebbero impossibili da costruire».

(Giornale di Brescia, 21.10.11,Una «tassa» verde per fermare lo spreco)

martedì 18 ottobre 2011

Paesaggi sensibili

appuntamento con Italia Nostra (sezione di Brescia), presso il Monastero di S.Pietro in Lamosa: qui la locandina

giovedì 13 ottobre 2011

Diamo i numeri: nei PGT troppo cemento!

Nel Palazzo della Regione Lombardia a fine settembre è stato presentato il volume della ricerca Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste ) su

«L'uso del suolo in Lombardia negli ultimi 50 anni».
Il quadro che emerge è preoccupante: i numeri dicono che la risorsa suolo è costantemente minacciata, la campagna perde sempre più terreno e la Regione punta il dito sulle amministrazioni locali e anche sui cittadini che premono per l'edificazione delle proprie aree.

Ecco alcuni dati riportati dal Giornale di Brescia del 5 ott. 2011 e un articolo sempre dallo stesso quotidiano:

- Il 98% dell'espansione urbana lombarda nell'ultimo mezzo secolo è avvenuta a spese dell'agricoltura; per altro, la stragrande maggioranza dei terreni sacrificati erano di alta qualità.
- Ogni anno l'agricoltura lombarda perde una potenziale produzione di 27mila tonnellate di grano oppure contributi europei per 2,3 milioni.
- In Lombardia il cemento e l'asfalto hanno mangiato 86,3 metri quadrati di suolo vergine. Significa 12,4 ettari al giorno.
- Nel Bresciano se ne vanno 15 mq al minuto: 2,16 ettari ogni 24 ore.
- Nelle campagne il seminativo arborato, molto diffuso un tempo, è scomparso.
- Dal 1998 al 2007 le aree lombarde antropizzate sono cresciute dell'11,3%, quelle agricole sono scese del 4%. Nel Bresciano il fenomeno è stato più marcato: rispettivamente +14,2% e -7,15%. Le aree boscate crescono, ma non è di per sè un segno positivo perché certificano l'abbandono della montagna: +1% in Lombardia, +2,7% nel Bresciano.
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L'assessore regionale «Nei Pgt troppo cemento»

«Servono una maggiore sensibilizzazione e coscienza civica da parte di tutti: degli amministratori, degli operatori, ma anche dei cittadini, i quali troppo spesso fanno la fila in municipio per chiedere cambi di destinazione d'uso per poter edificare. Per preservare la risorsa suolo è indispensabile che ognuno faccia la sua parte». Enti locali, imprenditori, privati: Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio e all'Urbanistica, mette un po' tutti sul banco degli imputati. «Sia chiaro - dice l'esponente leghista - non sono un verde e credo che il suolo vado usato, ma non sprecato». Un intervento critico pronunciato alla presentazione, in Regione a Milano, della ricerca Ersaf su «L'uso del suolo in Lombardia negli ultimi 50 anni».

Dito puntato, innanzitutto, contro i Comuni. Solo il 40% ha finora approvato il Piano di governo del territorio (Pgt): c'è tempo (dopo l'ennesima proroga) fino al 31 dicembre 2012, ma all'appello ne mancano oltre un migliaio. L'assessore fa già una valutazione generale: «Nei Pgt ci sono troppe nuove urbanizzazioni diffuse, con aumenti di popolazioni esagerate. Da dove arriveranno tutti questi abitanti?». Tutti dicono che bisogna risparmiare suolo, incalza l'assessore, «ma nei fatti si fa il contrario: i cittadini vogliono le loro aree edificabili, i Comuni i centri commerciali per incassare gli oneri, gli agricoltori invece che seminare grano mettono pannelli fotovoltaici....». Belotti anticipa che nel 2013 sarà varata una nuova legge regionale per regolamentare l'uso del suolo: farla adesso - fa capire - darebbe ai Comuni l'alibi per prolungare oltre l'approvazione dei Pgt. L'assessore annuncia anche il varo, a breve, di un Piano casa con norme per incentivare il recupero dell'esistente.
Le ragioni dell'economia e quelle dell'ambiente vanno contemperate. «È una bella sfida» commenta Belotti. «Bisogna sensibilizzare Amministrazioni comunali e cittadini sulla necessità di una buona pianificazione».
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v. anche:

venerdì 7 ottobre 2011

Che acqua bere?

Che acqua bere? Rubinetto di casa o bottiglia confezionata?

Se vuoi conoscere la qualità dell’acqua del tuo comune vai sul sito di AOB2: Analisi acqua dell'acquedotto comunale”,
dove, per un confronto, trovi anche le caratteristiche dichiarate in etichetta di alcune acque in bottiglia.
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Fonte: Bresciaoggi, Venerdì 07 Ottobre 2011
SERVIZI&TERRITORIO. La qualità del servizio degli acquedotti di 44 Comuni è ora comparabile on line con quella delle marche più vendute
Il rubinetto sfida le acque d'autore
Giancarlo Chiari

L'iniziativa di AOB2 coinvolge oltre 270 mila utenti I pozzi di Angolo Terme sono al top della purezza Forniture a cinque stelle anche a Rovato e Pisogne
L'acqua del rubinetto è migliore di quella venduta sui banchi dei supermercati? Da pochi giorni 270 mila bresciani possono con maggiore cognizione di causa provare a rispondere all'interrogativo che da anni divide per spirito accademico il mondo scientifico e per più prosaiche questioni di business i gestori del servizio idrico e società di imbottigliamento.

Da oggi basta infatti un clic per scoprire non solo i parametri di qualità dell'acqua che sgorga dal rubinetto ma anche raffrontarla con quella delle più importanti marche di minerali. Il servizio on line è destinato agli utenti dei 44 Comuni serviti da AOB2 che, analisi alla mano, «giura»: nel bicchiere della popolazione finisce un'acqua che ha poco da invidiare alle minerali.

NEL BACINO DI UTENZA di AO2B le acque distribuite sono quasi tutte oligominerali, con un residuo fisso inferiore a 500 microgrammi per litro: il valore più alto si registra a Passirano con 440. Sono povere di sodio, tutte ben al di sotto dello 0,002% (cioè 20 microgrammi per litro), con la sola eccezione di Travagliato (da 10 a 30), e presentano tutte una classificazione «dolci o di media durezza».

Ma perchè allora molte famiglie si dissetano facendo shopping nei punti vendita di alimentari? Escludendo una piccola minoranza affezionata alle bollicine delle frizzanti, a disincentivare l'approvvigionamento dal rubinetto di casa è una questione organolettica: il biossido di cloro impiegato per una disinfezione che garantisce l'assoluta sicurezza igienica e meno depositi sulle tubazioni, infastidisce i palati più fini. Ma i vertici di AOB2 sono sicuri che attraverso l'informazione si possa promuovere la cultura del rubinetto domestico. La campagna passa appunto anche dal nuovo portale presentato ieri da Angelo Zinelli e Paolo Saurgnani, presidente e direttore generale di Acque Ovest Bresciano.

IL SITO FORNISCE informazioni su società, servizi, progetti, fornitori, gare di appalto ma dispone anche di uno sportello consulenza on line per allacciamenti ed emergenze. Sul portale si possono consultare legislazione, leggere le proprie forniture, verificare le tariffe e controllare lo stato dei pagamenti delle fatture. Ma la pagina che sta catalizzando l'attenzione degli utenti è quella dove si può appunto comparare la qualità dell'acqua del proprio rubinetto con quelle offerte dai brand più conosciuti. Scorrendo la lista spicca il record di purezza dell'acqua di Angolo Terme caratterizzata da una percentuale di cloruri 250 volte inferiore a quello dei limiti fissati dalla normativa e praticamente priva di residui di nitrati. Anche Pisogne e Rovato brillano per la loro acqua cristallina che presenta cloruri e nitrati inferiori a tutte le percentuali delle 22 marche di acque in bottiglia prese come riferimento dal sito.

«Il nuovo sito - osserva Saurgnani - offre a tutti i dati sulla qualità dell'acqua, ricavati dalle analisi mensili del nostro laboratorio, certificato, e da quelle dell'Asl. La scelta è una risposta al crescente interesse degli utenti che vogliono conoscere le caratteristiche delle acque del loro acquedotto per una scelta consapevole, confrontandole con quelle in bottiglia». Marieta Hahn, che dirige il laboratorio analisi, alla inevitabile domanda sull'acqua migliore, ha fatto notare che sulle scelte, oltre alla pubblicità, pesano aspetto e gusto, che non hanno alcuna incidenza sulla qualità ma sono invece una tutela della salute. «L'acqua dei diversi acquedotti gestiti da AOB2 è di buona qualità, come dimostrano i dati delle analisi. Per questo è fondamentale, per chi sceglie che acqua bere, capire cosa significhi ognuno dei parametri».
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Fonte: Bresciaoggi, Venerdì 07 Ottobre 2011
«Tubature e nodo nitrati le incognite»

«Il raffronto fra l'acqua in bottiglia e quella del rubinetto? Suggestivo, ma attenzione a non farsi trascinare in una fuorviante guerra di religione». Davide Brunelli, chimico bresciano ex consulente della Regione, promuove la campagna di informazione ma invita a una riflessione sulla qualità delle reti idriche. «Non bisogna dimenticare - osserva - che molti tratti di tubature sono obsolete e spesso l'acqua pura distribuita dai pozzi viene contaminata dalla ruggine e da altri depositi che alterano le caratteristiche del liquido». L'esperto precisa però come la potabilità non sia mai in discussione. «In Italia la sicurezza è un dogma - afferma Brunelli -. La legge è molto più severa che in altri Paesi super industrializzati. Che sia in bottiglia o sgorghi dai rubinetti. i rigorosi controlli ne assicurano purezza e qualità».

MA QUALI SONO I VALORI che un consumatore attento deve verificare? «Il residuo fisso è un importante parametro e rappresenta la quantità di sali minerali che rimane, facendo evaporare completamente a 180 gradi un litro d'acqua - afferma Brunelli -: i nitrati e i nitriti sono un indicatore dell'inquinamento del terreno, pericolosi per la salute e quindi da evitare; purtroppo è difficile trovare un'acqua priva di nitrati. Ci sono poi i solfati: sono presenti in natura, ma concentrazioni elevate possono essere segnali di inquinamento; per il consumo quotidiano è bene preferire acque con un livello di solfati inferiore ai 50 microgrammo-litro». R.PR.

mercoledì 5 ottobre 2011

avviso: il PGT da oggi è "efficace"

Fonte:
Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
n. 40 - Serie Avvisi e Concorsi - Mercoledì 05 ottobre 2011    
Comune di Corte Franca (BS)
Avviso di approvazione definitiva e deposito degli atti costituenti il piano di governo del territorio (PGT)

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 13, comma 11, della l.r. 11 mar- zo 2005, n. 12, e successive modificazioni e integrazioni
SI AVVISA CHE:
− con deliberazione di Consiglio comunale n. 5 del 10 marzo 2011 è stato definitivamente approvato il piano di governo del territorio (PGT);
− gli atti costituenti il piano di governo del territorio (PGT) sono depositati presso la segreteria comunale per consentire la libera visione a chiunque ne abbia interesse;
gli atti assumono efficacia dalla data della presente pubblicazione.
Il responsabile dell’area tecnica Davide Guaini 
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Speriamo che gli atti del PGT vengano presto caricati sul sito web del Comune.
Sul sito della Regione Lombardia potete trovarli qui

lunedì 3 ottobre 2011

FITOFARMACI. L'AMA propone un'ordinanza

Dopo lo stimolante confronto del 21 settembre scorso in sala consiliare, mentre altre Amministrazioni si stanno muovendo in collaborazione col Consorzio per la stesura di un regolamento più complesso e organico,
nella consapevolezza che i trattamenti fitosanitari possono avere effetti “indesiderati” sull’ambiente e quindi sulla salute, l’Associazione Monte Alto invia al Sindaco una proposta per un’ordinanza che tuteli i cittadini.

Ogni sindaco nel proprio territorio ha competenza per quanto riguarda la salute pubblica. La legge concede ai sindaci il potere di ordinanza, per dettare prescrizioni su qualsiasi attività che può essere in contrasto con la tutela della salute della popolazione.
Auspichiamo quindi che si prosegua sul percorso intrapreso e si giunga ad un documento che garantisca il rispetto dell'ambiente e delle persone.




parole colorate

Il GAG – Gruppo Animazione Giovanile di Corte Franca - organizza un corso di base per imparare a scrivere il dialetto bresciano.

Tutti abbiamo pensato che il dialetto bresciano è quello che parliamo noi (anche questo è vero), ma ci sono altri bresciani che altrettanto giustamente pensano così, ma non parlano come noi: hanno qualche specificità che li caratterizza.
Per questo è importante che ciascuno impari a scrivere il proprio.

La varietà dei dialetti è un bagaglio di “parole colorate” che abbiamo in dote da chi ci ha preceduto, ed è un bene da non sottomettere a coltura (o cultura?) intensiva (e monocolore).

Se impariamo a scrivere la nostra parlata di oggi, oltre far emergere preziose differenze faremo un favore a chi un domani vorrà parlare di noi, senza cozzare contro una serie di ostacoli grafici che ne annullano la futura comprensione.
Le brutture e le superficialità di chi scrive “a caso”, a volte vanifica lo sforzo stesso di comunicazione in dialetto.

Il nostro è solo un corso di base (la bicicletta). Non aspettiamo “pistards”.
Non so se siete personalmente interessati, ma qualche vostro conoscente, magari, sì.
Passa parola (anche in dialetto, ovviamente).