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martedì 17 aprile 2012

Corte Franca: centrale a biomasse liquide


A Corte Franca prevista una centrale per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Del progetto si conoscono per ora solo i dati presenti nella scheda pubblicata sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico (v.qui), cui è stata fatta richiesta il 15 marzo scorso, primo passo dell’iter burocratico che prevede, per il rilascio del nullaosta da parte governativa, che non vi sia interferenza con aree interessate da ricerche minerarie.

Commissionato dalla Cooperativa Sociale IS.PA.RO e da ubicarsi presso il complesso Cascina Clarabella, l’impianto termoelettrico da 420 kW sfrutta il potere combustibile di olio vegetale grezzo.

Al momento non è dato di sapere di più: sarà una “rinnovabile” davvero sostenibile?

L’argomento è di particolare attualità, poiché centrali a biomasse liquide e solide, di varia taglia, si stanno diffondendo in tutto il territorio italiano, compreso quello bresciano, suscitando presso le popolazioni, a torto o a ragione, varie reazioni. In genere la preoccupazione più forte riguarda l’impatto sulla salute, perché si teme l’aggravamento di situazioni ambientali già compromesse, e molte contestazioni puntano il dito sulle amministrazioni che fanno trovare i cittadini di fronte al fatto compiuto, come pure sui generosi incentivi governativiche possono aprire la via alla mera speculazione.

Il tema è talmente sentito che sono nati ovunque comitati di protesta, con la formazione di coordinamenti provinciali e regionali.
Per stare nei paraggi, nel pomeriggio di sabato 21 aprile è prevista a Rodengo Saiano una manifestazione interprovinciale contro le centrali a biomasse e gli inceneritori (v. qui).

* I contributi riguardano solo la produzione di elettricità, non il calore residuale che, in parecchi casi, è disperso nell’ambiente.



2 commenti:

  1. Spero che la popolazione venga al più presto informata. Non tutte le rinnovabili sono veramente sostenibili. Va valutato caso per caso. Il diritto all'informazione c'è, se non altro perché contribuiamo tutti a pagare in bolletta circa il 10% per le rinnovabili.
    Maria Bersi

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  2. Bisogna che il Comune chieda la Valutazione di Impatto Ambientale anche se la normativa non lo prevede
    Amilcare Barucco Passirano

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