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mercoledì 25 luglio 2012

Perché si continua a consumare suolo? Miopia locale...


Dopo il parere del presidente dei costruttori sulla necessità di puntare sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, ecco il punto di vista del Circolo Legambiente Franciacorta, che rimarca la miopia di molti amministratori locali nel continuare a urbanizzare aree agricole.

Fonte: Bresciaoggi, martedì 24 luglio 2012 – LETTERE – Pagina 45

Egregio direttore, in data 13 luglio sul suo giornale ho letto con molta attenzione l´intervista al presidente del Collegio Costruttori di Brescia per alcune affermazioni importanti che credo meritino l´apertura di un dibattito vero, perché riguarda una questione politica ed economica fondamentale per Brescia.
Cosa ha detto di così importante il presidente dei costruttori edili: che a Brescia si è costruito troppo e male, che non servono altre cubature e non c´è bisogno di costruire altri appartamenti, uffici e capannoni, ma dobbiamo valorizzare il patrimonio immobiliare esistente da mettere a norma e dai consumi energetici troppo alti, un patrimonio da riqualificare e ristrutturare e che i sindaci che vivacchiano sugli oneri di urbanizzazione sbagliano.
Ho letto anche con molta attenzione un opuscoletto che riassume le proposte scaturite in un recente convegno regionale del PD sul consumo del suolo, in tutti gli interventi si biasima l´eccessiva urbanizzazione e si scrive testualmente (prof.ssa Maria Cristina Treu) «non abbiamo bisogno di nuove abitazioni e di nuovi capannoni; abbiamo bisogno di interventi di riqualificazione dell´esistente», concetto ribadito da tutti gli altri intervenuti.
Non conosco la posizione sul tema dello schieramento di centrodestra, forse perché non ne hanno e lasciano alla presunta autoregolamentazione del mercato (che vediamo dove ci ha portato), ma a prescindere da ciò la politica più avveduta e consapevole deve intervenire e chiedere conto a quei sindaci che continuano con miopia, avvalendosi delle prerogative della L.R. 12 che dà a loro e solo a loro mano libera sull´uso del suolo, a perpetuare questo inutile e tanto dannoso scempio.
Perché ACB (associazione comuni bresciani) e la Provincia non ci dicono quanti ettari di terreno si trasformeranno da agricolo a urbanizzato se venissero concretizzate le previsioni dei PGT approvati da tantissimi comuni e soprattutto se intendono intervenire?
Noi abbiamo fatto una piccola indagine con alcune banche e abbiamo capito che circa il 30% delle famiglie avrebbe a disposizione quei 20/30.000 euro da utilizzare per ristrutturare dal punto di vista ecologico (cappotto, fotovoltaico, ecc.) o mettere a norma le proprie case, una disponibilità finanziaria di circa 20 milioni di euro per ogni medio comune bresciano, una massa di denari veri in grado di dare lavoro buono e utile alla nostre imprese edili determinando anche un netto miglioramento dell´ambiente e della qualità della vita, questo dovrebbe essere incentivato da un vero «piano casa».
Riassumendo le imprese edili dicono che non serve costruire nuove case e capannoni, le forze politiche più avvedute dicono altrettanto, perché i comuni, anche quelli amministrati dalle forze politiche più avvedute, continuano invece imperterriti nello scempio?
Valgano solo come esempio il caso di Roncadelle, dove sfacciatamente si vogliono fare nuovi interventi di grande distribuzione in una zona già più che satura, e il caso di Castegnato, dove il nuovo PGT, dati alla mano certamente il peggiore della zona, prevede una trasformazione d´uso di oltre 500.000 mq di aree per lo più agricole (un settimo del territorio ancora disponibile che se ne va in un sol colpo), alle quali vanno aggiunte le aree distrutte da BRE-BE-MI e TAV, comune amministrato dal centrosinistra compresa Rifondazione Comunista, quale coerenza, quale virtuosità?
Silvio Parzanini
PRESIDENTE CIRCOLO LEGAMBIENTE FRANCIACORTA

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