Consiglio di
Stato: bollette illegittime dal 2011
Lo ripetiamo ancora una volta: abbiamo
vinto, non si possono fare profitti sull'acqua. Questa volta a darci ragione è
il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa (http://www.acquabenecomune.org/CdS-parere-267-del-25-1-13.pdf)
: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente
gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di
persone.
L'Autorità
per l'Energia Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa
all'indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di
Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto
garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto
confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21
luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la
remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in
bolletta.
Quello che i cittadini hanno pagato è
illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le
bollette. Il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua lo dice da più di un anno
e lo ha messo in pratica con la campagna di “obbedienza civile”, con cui decine
di migliaia di persone in tutta Italia hanno ridotto le proprie bollette per
contrastare la violazione democratica.
La sentenza rafforza la necessità di
rispettare il referendum del 2011 e delegittima le scelte che hanno guidato
l'AEEG nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui “la
remunerazione del capitale investito” viene reintrodotta sotto mentite spoglie.
Questo nuovo evento non fa che rafforzare le ragioni di chi vuole un servizio
idrico ripubblicizzato e fuori dalle logiche di mercato.
La mobilitazione contro la “nuova” tariffa
AEEG è già iniziata e andrà avanti fino a che non verrà ritirata nel rispetto
della volontà degli italiani, nelle strade, nelle piazze e nei tribunali. Oggi
con gioia ribadiamo: si scrive acqua, si legge democrazia.
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Roma, 1 febbraio 2013 COMUNICATO STAMPA
Nonostante il pronunciamento del Consiglio
di Stato l'Authority prova di nuovo ad aggirare i referendum: ora vogliamo le
dimissioni!
L'Autorità per l'Energia Elettrica ed ilGas ha deliberato sul rimborso delle bollette consegnate agli utenti dai
gestori del servizio idrico che non rispettavano referendum per l'acqua
pubblica per il periodo di luglio-dicembre 2011: ancora una volta aggira e
disattende il voto popolare.
I parametri del rimborso, infatti,
disattendono del tutto il parere del Consiglio di Stato e quello della
Corte Costituzionale a suo tempo espresso. L'Autorità intende infatti seguire
“i criteri già utilizzati per la definizione del c.d. Metodo Tariffario
Transitorio che copre il biennio 2012-2013”, all'interno del quale, secondo
l'Autorità “già si sono considerati gli effetti del referendum abrogativo”. Il
metodo Tarriffario Transitorio è in realtà una truffa al voto referendario
contro cui il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua si è già mobilitato fin
dalla fine del 2011 e di cui torna a chiedere l'immediato ritiro. Ma di fronte
ad una così reiterata volontà di non riconoscere la volontà popolare, neppure
di fronte al pronunciamento del Consiglio di Stato, non resta che chiedere
anche le immediate dimissioni dell’Autorità.
Basta con in furti di democrazia. I
referendum devono essere applicati e i cittadini devono essere rimborsati di
tutto il 7% della remunerazione del capitale eliminato coi referendum di giugno
2011 e illegittimamente preteso dai gestori.
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