Corte
Franca, un libro racconta l’inferno siriano
Ibrahim,
Mohamed e Shady Hamadi: tre generazioni di una famiglia siriana che ha vissuto
sulla pelle i dolori della dittatura. Poi ci sono Abo Imad, Eva Zidan, Rami
Jarrah e molti altri ragazzi che hanno raccontato al mondo la grande rivolta
siriana, eroi che lottano per la libertà di un paese schiavo della propria
infelicità.
E’ la storia purtroppo attuale del popolo siriano raccontata dallo
scrittore Shady Hamadi nel suo libro “La felicità araba”, Add edizioni, che
verrà presentato mercoledì 12 giugno alle 20,30 presso la Sala civica del
Comune di Corte Franca, nella provincia di Brescia.
Hamadi è nato a Milano
nel 1988 da madre italiana e padre siriano. Fino al 1997 gli è stato
vietato di entrare in Siria in seguito all’esilio del padre Mohamed, membro del
movimento nazionalista arabo. Con lo scoppio della rivolta siriana contro il
regime di Bashar al-Assad nel marzo 2011, Hamadi diventa un attivista per i
diritti umani e un importante punto di riferimento per la causa siriana in
Italia.
Nelle pagine di Shady Hamadi si incrociano i racconti di una stagione
di lotte e di speranze che l’Occidente, distratto e colpevole, ha guardato
troppo poco. Hamadi raccoglie testimonianze di sacrifici, di sofferenza, di
dolore ma anche di coraggio e di aspettative portate avanti con orgoglio. Il
libro è un manifesto per il popolo siriano che sta vivendo la sua primavera
nelle piazze e nella rete. “La felicità araba ci racconta quello che per troppo
tempo non abbiamo voluto vedere”, dice Dario Fo nella prefazione del libro.
Oltre
all’autore, parteciperanno alla serata Enrico Vandini, di Bologna, e
Cristina Paganini di Abbiategrasso (MI) entrambi volontari dell’Associazione
Time4life nata nel 2011 per iniziativa di Elisa Fangareggi, 32 anni, avvocato
di Modena e mamma di tre bambine. Insieme a lei lavorano un gruppo di volontari
(anche bresciani) con l’obiettivo di soccorrere le vittime del conflitto
scoppiato tra Assad e le forze di opposizione del regime. L’Associazione
raccoglie medicinali, pacchi di latte in polvere, cibo e scarpe che vengono
portati in Siria ogni mese.
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