Siamo al punto che la quasi totalità dei comuni ha approvato, con molta calma, il regolamento, "dulcis in fundo" Adro, a fine dicembre…
Siamo al punto che il gruppo Franciacorta pesticidi e Salute sta ancora aspettando una risposta alla lettera inviata ai singoli sindaci…
E intanto sulla pagina facebook del gruppo continuano le segnalazioni di violazioni...
Siamo al punto che il gruppo Franciacorta pesticidi e Salute sta ancora aspettando una risposta alla lettera inviata ai singoli sindaci…
E intanto sulla pagina facebook del gruppo continuano le segnalazioni di violazioni...
Diserbo
invernale ad Erbusco. Il regolamento prevede 60 cm nel sottopianta qui saranno
almeno 120. Il regolamento prevede 6 metri dalla strada qui hanno diserbato i
confini del campo. Qualcuno interverrà? Regolamento inadeguato e inefficace...
come abbiam + volte detto…(25 dicembre 2013)
Fonte:
Giornale di Brescia 3 gennaio 2014
ADRO
Approvato il regolamento sull’uso
sostenibile degli agrofarmaci
Anche
Adro approva il «Regolamento sull’uso sostenibile degli agrofarmaci». Il piano,
che regola l’utilizzo di pesticidi e altre sostanze analoghe nella coltivazione
e produzione di uva, ha ottenuto il placet del sindaco adrense Oscar Lancini,
secondo cui «la proposta è frutto di un lavoro congiunto che riguarda l’intera
Franciacorta e trova anche il sostegno dell’Europa». Voto favorevole al regolamento
è arrivato non solo dalla maggioranza, ma anche dall’opposizione di «Linfa»,
nonostante alcune criticità evidenziate dal consigliere Bortolino Masneri,
relative alla reale possibilità, per le singole Polizie locali, di verificare
il corretto rispetto del regolamento. Bocciatura netta al testo, invece, dalla
trentina di associazioni ambientaliste e liste civiche franciacortine del
tavolo «Franciacorta, pesticidi e salute». Attraverso l’omonima pagina Facebook
gli ambientalisti pubblicano diverse fotografie di presunte violazioni del
regolamento nei vigneti. È stata inoltre protocollata in tutti i Comuni
franciacortini una richiesta di chiarimento sull’effettiva applicazione e
pubblicizzazione delle norme previste, «di per sé - dicono gli ambientalisti -
comunque del tutto insufficienti a fermare l’abbondante esposizione della
cittadinanza a questi prodotti».
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