Una
situazione da chiarire: per dotare di armi i vigili urbani occorre un
regolamento approvato dal Consiglio comunale ma, da quanto si legge
nell'articolo, l'attuale regolamento non prevede obbligatoriamente tale
dotazione.
L’Amministrazione ha disarmato la polizia municipale sin dal settembre dello scorso anno, in via sperimentale, e il Sindaco dichiara di aver invitato anche le minoranze a discuterne, ma i rappresentanti della lista Fogazzi non hanno preso parte al confronto e ora, a distanza di cinque mesi, prendono invece posizione contro il provvedimento con un volantino, e si chiedono “quale controllo del territorio si può fare”, senza essere muniti di pistole?
Ecco su quest’ultimo punto, potremmo dire che di cose da fare, anche senza pistole, ad ogni modo ne rimangono tante: oltre al controllo del traffico, verifiche nel settore dell’abusivismo edilizio, dell’igiene pubblica, della tutela ambientale (fonti inquinanti, scarichi ecc…), del commercio... Ora poi c’è da far rispettare un regolamento quasi nuovo di zecca sull’uso dei pesticidi nei vigneti…
Riteniamo che, comunque, per quanto riguarda la sicurezza in senso stretto del cittadino, un argomento così delicato dovrebbe essere affrontato a livello sovracomunale.
Occorre anche considerare che molti servizi nei vari settori sono svolti anche da altri corpi: quello dei carabinieri, quello forestale, dei guardacaccia, della finanza ecc.
Fonte: SABATO 1 FEBBRAIO 2014 GIORNALE DI BRESCIA
CORTE FRANCA Infiamma la polemica a Corte Franca. Una
polemica a scoppio ritardato visto che la causa del contendere risale al
settembre scorso, quando l’Amministrazione comunale ha preso un provvedimento
che disarma la Polizia municipale: ai quattro agenti è infatti stata tolta la
possibilità di usare la pistola d’ordinanza. Insomma, da cinque mesi i vigili
effettuano servizio senza armi. La scelta della Giunta ha causato non pochi
malumori sia tra gli agenti sia tra le minoranze consiliari: «Non si tratta -
spiega il sindaco Giuseppe Foresti - di una revoca del porto d’armi, né di una
decisione definitiva. È un provvedimento temporaneo preso in un momento in cui
stiamo riflettendo sul ruolo e sui compiti della Polizia municipale. Peraltro
abbiamo coinvolto anche le minoranze durante un incontro. Peccato che i
rappresentanti della lista Fogazzi non abbiano partecipato».
Ad accendere la discussione sono proprio i componenti della
lista Fogazzi che, in questi giorni, hanno distribuito un volantino nel quale
si mette sotto accusa l’Amministrazione: «Senza armi - attacca Giovanni
Sorteni, capogruppo di minoranza nonché vigile urbano in forza a Rovato - quale
controllo del territorio si può fare? Nessuna forza di polizia effettua
servizio senza pistola: con questa scelta, si sottodimensiona il ruolo della
Municipale che svolgerà compiti d’ufficio o poco più. Aggiungiamo anche che,
non avendo un sistema di videosorveglianza sul territorio, la preoccupazione si
fa seria».
Alle accuse di Sorteni si aggiunge il rammarico degli
agenti, come racconta Massimo Zanini, in servizio a Corte Franca da 13 anni:
«Non possiamo nascondere che il nostro ruolo sia andato ridimensionandosi nel
tempo: fino a qualche anno fa eravamo un punto di riferimento e riuscivamo a
risolvere piccoli casi di criminalità. Privati dell’arma facciamo un passo
indietro: perdiamo incisività, oltre che un forte deterrente. Senza contare che
il nostro atteggiamento psicologico nei confronti di criminali ne risente».
Il sindaco Foresti difende la sua scelta: «Non esiste, nel
regolamento che disciplina la Polizia municipale, l’obbligo di utilizzo
dell’arma. I nostri vigili possono continuare ad effettuare mansioni di polizia
urbana. Per i compiti legati alla sicurezza in senso stretto, la competenza è
comunque dei carabinieri». Sara
Venchiarutti
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