La transazione con la Vela SPA in liquidazione, approvata nel consiglio comunale del 28 settembre scorso, consente di incamerare i crediti accumulati dal 2003 in poi (IMU-TASI-TARI), con rinuncia da parte dell'Amministrazione a sanzioni ed interessi (circa 120.000 euro).
Per i crediti pregressi (cioè prima dell'apertura del concordato preventivo) si potrà riscuotere solo il 40% dei tributi dovuti.
Per l'immobile sito a Corte Franca, valutato intorno ai 20 milioni di euro, non è pervenuta nessuna offerta e le relazioni del liquidatore non fanno sperare niente di buono per il futuro. Il rischio da correre è il fallimento della Vela, per cui la transazione, con introiti certi in tempi brevi, è ritenuta la scelta più responsabile ed utile per la comunità. Così farebbe un buon padre di famiglia.
Contestato vivacemente dall'opposizione l'iter procedurale adottato dall'Amministrazione che ha scelto di sottoporre l'approvazione della transazione al consiglio comunale, quando, di norma, si tratta di atti oggetto di delibere di giunta.
Se si è ritenuto doveroso sottoporre all'assemblea consiliare un atto, considerato dall'Amministrazione rilevante per consistenza e significato, come mai la minoranza non è stata consultata preventivamente, trovandosi invece a votare in consiglio qualcosa di già deciso?
Arriva dunque dai banchi dell'opposizione (Campana, Felappi, Bonomelli, tranne Sorteni che dice sì) un no che non riguarda la transazione in sé ma la strada scelta dall'A.C. senza alcun coinvolgimento delle minoranze.
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EVENTUALI COMUNICAZIONI AL CONSIGLIO COMUNALE
AUTORIZZAZIONE AL RINNOVO DEL CONTRATTO DI TESORERIA
COMUNALE
VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE ANNO 2015
APPROVAZIONE ATTO DI TRANSAZIONE CON VELA S.P.A. IN
LIQUIDAZIONE
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