SANITÀ.
Il primo cittadino di Iseo e quelli degli altri Comuni del Distretto si
attivano contro l´ipotesi di riorganizzazione
Ambulanze
senza infermieri
«Uno
scenario inaccettabile»
Solo
volontari sui mezzi di soccorso senza più personale professionale Lo prevede il
«riordino» dei servizi che scatena la ribellione dei sindaci
Con
la riorganizzazione del 118, che è imminente, Iseo perderebbe il cosiddetto
«mezzo di soccorso infermierizzato». Vale a dire che sulle ambulanze impiegate
per gli interventi di soccorso, non ci sarà più la figura dell´infermiere
professionale, ma solo i soccorritori volontari.
Ne
consegue che le persone colpite da malore o infortunate, non potranno
beneficiare da subito di eventuali cure con i farmaci più adatti, e le loro
patologie non potranno essere diagnosticate con la strumentazione di bordo.
Perchè i volontari non sono abilitati a svolgere le stesse funzioni dei
«professionisti».
QUESTO
SCENARIO ha indotto il primo cittadino di Iseo, Riccardo Venchiarutti, che è
anche presidente del Distretto socio-sanitario n. 5 Sebino, a prendere
posizione.
Il
sindaco ha chiesto per iscritto che sia mantenuta nel capoluogo sebino la
postazione Msi (mezzo di soccorso infermierizzato): la lettera è stata inviata
a Brescia e a Milano a nome e per conto anche dei sindaci degli altri paesi che
fanno parte del Distretto, cioè Sale Marasino,
Sulzano, Marone, Zone, Monte Isola, Passirano, Paderno Franciacorta, Monticelli
Brusati, Provaglio d´Iseo, Cortefranca e Paratico.
Destinatari
della richiesta dei sindaci sono il presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, l´assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani, la presidente
della commissione Sanità Margherita Peroni, e il direttore di Areu Brescia,
Claudio Mare.
«LA
POSTAZIONE del mezzo infermierizzato di Iseo - scrive Venchiarutti - è stata ed
è efficace e necessaria, viste la distanza sul territorio delle altre
postazioni infermierizzate e medicalizzate, l´estensione territoriale del
Distretto, che include l´intero comprensorio della Comunità montana del Sebino
bresciano, e la crescita della popolazione nel periodo estivo: tutto questo
richiede un servizio qualificato».
Ecco
allora la richiesta di riconsiderare la decisione di cancellare l´attuale
postazione. Un servizio che, al presente, fa base al nosocomio di Iseo, e
funziona ai sensi della convenzione stipulata tra l´azienda ospedaliera
«Mellino Mellini» e il gruppo della Croce rossa italiana di Iseo.
Tra
le opzioni sul tavolo, stando alle indiscrezioni che circolano, ci sarebbe pure
l´opzione di togliere l´ambulanza della Croce rossa dall´ospedale di Iseo per
dislocarla nella sede della Croce rossa stessa, nell´ala Nord della residenza
sanitaria e assistenziale «Cacciamatta», in via per Rovato.
In
qual caso, i sei autisti-soccorritori attualmente in forza al Pronto soccorso
di Iseo, dovranno limitarsi ai soli trasferimenti di pazienti. Niente più
uscite per le chiamate dal territorio, insomma.
«La
cosa che più preoccupa, tuttavia - commenta un camice bianco dell´ospedale di
Iseo - è la proposta di togliere l´infermiere dall´ambulanza di primo soccorso:
i volontari svolgono un ruolo prezioso e meritorio, ma non sono autorizzati a
somministrare farmaci o a usare i mezzi in dotazione, tranne il defibrillatore.
Eppure si sa che la prima ora è decisiva per il recupero di eventuali deficit
cerebrali o motori. L´infermiere a bordo non è un costo, ma un risparmio per la
comunità, se si pensa al benessere futuro delle persone soccorse».
Il
confronto è avviato, si attendono sviluppi. Giuseppe Zani
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Una sforbiciata inaccettabile al diritto alla salute.
Speriamo in una risposta immediata.
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