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sabato 1 settembre 2012

PGT di Adro: le bacchettate della Provincia (2)

Fonte: http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/402945_adro_sulle_grandi_opere_la_bocciatura__totale/


Adro, sulle grandi opere la «bocciatura» è totale

31/08/2012
Zoom Foto
La Madonna della Neve di Adro
Il Pgt di Adro, approvato lo scorso 10 aprile, non ha superato l'esame dell'ufficio pianificazione territoriale e urbanistica della Provincia di Brescia. Una «bocciatura» spiegata in 49 pagine, un record per un Comune con meno di ottomila abitanti, che rischia di rendere impraticabili, per i prossimi cinque anni, progetti che prevedevano oneri milionari. L'ufficio, evidenziando che il «polo sportivo, il laghetto del Sala e la Città del vino costituiscono previsioni sovracomunali», precisa di avere chiesto integrazioni al Comune e organizzato incontri «di concertazione-consultazione» con le amministrazioni di Adro, Corte Franca, Palazzolo e Capriolo; il tutto al fine di ridurre il consumo di territorio. UN PRIMO RISULTATO è stato raggiunto il 6 agosto, quando Adro ha accettato di mettere in naftalina il progetto del polo sportivo da 17,5 ettari ai confini con Palazzolo e Capriolo. Nell'incontro in Provincia, il Comune ha concordato che il project financing, oltre 5 milioni di euro di oneri, resterà obiettivo del Piano, ma la trasformazione urbanistica con una variante dovrà superare la valutazione ambientale strategica d'incidenza e ottenere il parere di compatibilità col Ptcp (il Piano territoriale di coordinamento provinciale). Bocciatura totale per il progetto «Laghetto del Sala», già stoppato dal Tar e rientrato grazie all'inserimento nel Pgt. Il polo del benessere al confine con Erbusco viene addirittura stralciato dal Piano. Con un'analisi di 14 pagine la Provincia spiega i motivi per cui va cancellato, osservando che i 63mila metri di area ipotizzati dagli urbanisti comprendono tutti i 40mila metri del laghetto, un ambiente unico, uno dei 55 rimasti in provincia, dove non sono consentiti interventi che ne alterino le caratteristiche. Sulla Città del vino l'ufficio provinciale osserva che il progetto, che consuma oltre 5,1 ettari in una zona paesaggistica di pregio, è poco preciso e replica una struttura regionale esistente. Il Comune viene invitato a valutare la possibilità di delocalizzare l'opera. PIÙ SFUMATO il giudizio sulla tangenziale contestata dal comitato «1519», sceso in campo di recente per difendere il santuario della Madonna della Neve dall'accerchiamento di strade e fabbricati. L'ufficio, che ha sconsigliato il suo inserimento nel Pgt, ha chiesto una valutazione più approfondita e un'adeguata analisi costi-benefici; oltre a una valutazione paesaggistica da sottoporre alla Provincia. Secondo i redattori del parere, il Pgt consuma troppo territorio rispetto alla necessità dei suoi abitanti, che in dieci anni sono passati da 7186 a 7909. L'ufficio, sulla base del consumo di 325mila metri negli ultimi dieci anni, chiede che nei prossimi cinque anni l'area per fabbricati e infrastrutture sia contenuta in 163mila metri, riducendo notevolmente i 493.632 ipotizzati dal Pgt. Una gran bella sforbiciata a case e cemento.G.C.C.


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