Fonte:
Bresciaoggi, martedì 02 ottobre 2012 – PROVINCIA – Pagina 19
IN
BROLETTO. Le consultazioni sul nuovo Piano territoriale
Provincia e sindaci
disegnano il «futuro»
La
prossima commissione inizierà dalla mobilità
Le
linee guida del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp)
incassano l´ok dei sindaci bresciani. Ieri mattina il vicepresidente e
assessore al Territorio del Broletto Giuseppe Romele ha chiuso la lunga tornata
di consultazioni (obbligatorie ma non vincolanti) dei primi cittadini e ne è
uscito con la condivisione della necessità di ragionare in termini di Sus
(sistemi urbani sovracomunali) per dare sostanziale organicità alla riscrittura
del Piano, molto più difficile da raggiungere se ciascuno guardasse
all´orticello dei propri confini municipali.
È
già un risultato, ma le difficoltà vere devono ancora arrivare. Il 2013 e il 2014
saranno anni di elezioni amministrative, i sindaci alle prese con i bilanci a
secco saranno tentati ancora una volta di far cassa con gli oneri di
urbanizzazione e non si faranno grossi problemi a destinare al cemento gli
ultimi lembi di suolo disponibili. Forse andrà in porto la norma in gestazione
a Roma che vieta di utilizzare quegli oneri per spese correnti, il che dovrebbe
funzionare da deterrente, ma non è detto.
Il
Ptcp avrà colto davvero nel segno se nel futuro prossimo non si vedranno i
soliti capannoni allineati lungo il tracciato di Brebemi, come accade ai lati
della A4 e di quasi tutte le autostrade peninsulari. Ieri mattina la
commissione settima del Broletto presieduta da Ruggero Marchioni ha ascoltato
da Romele il resoconto delle consultazioni, e l´assessore sottolinea
soprattutto la «condivisione» ottenuta dai sindaci.
Nei
suoi esempi, il Piano d´area di Montichiari-Calcinato coinvolgerà anche i
confinanti Castenedolo e Montirone. Sulle aree di sviluppo montane (Ponte di
Legno, Aprica, Borno, Val Palot, Montecampione, Pezzeda, Maniva, Alto Garda) i
sindaci sono pronti a coordinarsi. Entro metà ottobre tutti dovranno presentare
elaborati e proposte condivise su problematiche comuni.
Tutto
bene. Ma i «fatti concreti» che dovranno disegnare lo sviluppo futuro del
territorio provinciale mancano tutti, e le decisioni importanti sono di là da
venire. A Montichiari sono ancora d´attualità la stazione Tav e la
«metropolitana» di collegamento con l´aeroporto D´Annunzio? In Valtrompia si
punta sull´allungamento del metrò cittadino o sull´autostrada persa nelle
nebbie? E si continuerà ancora a mantenere aperta la strada ad altri impianti
sciistici in montagna? Sono domande non da poco e impongono la decisione di
lasciare o meno vincolate le relative aree. A porle sono i consiglieri, in
particolare Giampaolo Mantelli (Gruppo Misto), in vista delle prossime riunioni
della commissione, che dovranno entrare nel merito. Ieri si è convenuto che si
partirà con il tema mobilità, e con la definizione della viabilità primaria
provinciale. Il resto verrà a seguire.
Mantelli
pone anche la questione delle aree agricole strategiche e dei rapporti di
edificabilità, con l´esigenza di «far capire ai sindaci che il Ptcp fisserà
parametri fermi per bloccare le speculazioni edilizie». In tempi di crisi,
meglio collocare l´invenduto, insomma, e dare precedenza alle
infrastrutturazioni. Di più «un Ptcp moderno - aggiunge il capogruppo Pd Diego
Peli - deve affrontare il tema dei corridoi tecnologici e ambientali, delle
città lineari al di là delle osservazioni dei sindaci. I tempi cambiano e
persino l´edilizia si ridimensiona - sottolinea Peli - gli stessi lottizzanti
chiedono di riportare ad agricole le aree edificabili per ridurre l´Imu».
«Le
valli passano dall´industria al turismo», aggiunge Francesco Maltempi (Pd).
Perciò il Piano delle regole del Ptcp «deve contenere strumenti che permettano
di gestire le novità», propone Francesco Mazzoli (Udc). Insomma, si entra nel
vivo e proprio con i sindaci che finora condividono, non sarà una
passeggiata.M.VA.
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proponiamo qui il punto di vista di SALVIAMO IL PAESAGGIO_DIFENDIAMO I TERRITORI:
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