Giornale di Brescia 2 dicembre 2012
Turismo, il futuro sorride ma serve una forte regia
Turismo, il futuro sorride ma serve una forte regia
Giornale di Brescia 2 dicembre 2012
L’Outlet cassa di risonanza dell’area nel mondo
L’Outlet cassa di risonanza dell’area nel mondo
http://rassegnastampa.comune.brescia.it/news/2012/12/02/2012120202121900207.PDF?r=0.5049370543565601#messages=1&navpanes=0&page=1&scrollbar=1&statusbar=0&toolbar=1&view=FitH
«Era sorto guardato con un po’ di sospetto dalle Cantine, ma
in realtà è diventato una cassa di risonanza della Franciacorta nel mondo».
Monica Crescenti è la responsabile delle relazioni esterne del Franciacorta
Outlet Village di Rodengo Saiano, «un centro che nel 2011 è stato visitato da
4 milioni di persone». Diffondendo il brand del territorio nel nord Italia,
principale bacino di utenza dell’Outlet, ma anche all’estero. Circa il 15%
dei visitatori è straniero, con una particolare presenza di russi e brasiliani.
Il Village, aperto nel luglio 2003, «ha sempre cercato di fungere da centro di
partenza per la scoperta del territorio circostante. Proponiamo a tour
operator, associazioni, gruppi di clienti con cui siamo in contatto pacchetti
turistici sull’intera zona». Un altro dato per dimostrare il movimento
suscitato dall’Outlet: «Dal 2005 ad oggi abbiamo avuto oltre mille e
cinquecento bus, con un incremento del 10% all’anno». Un bacino
immenso da intercettare per il marchio Franciacorta, «grazie a marketing e new
media».
Impossibile elencare le attrattive di quest’area nei vari
campi. Nell’incontro di ieri Varinia Andreoli, della pro loco di Cazzago, e Alberto
Zaina, storico dell’arte, hanno proposto qualche assaggio. Nel dibattito
seguito alle relazioni è intervenuto il pof. Emilio Luzi, preside dell’Istituto
tecnico turistico di Palazzolo: «Apriamo un tavolo di confronto con gli
operatori per costruire la formazione dei nostri giovani puntata sulle esigenze
locali». Silvio Parzanini, di Legambiente, vede con favore «la collaborazione
fra i diciotto Comuni», ha chiesto il rilancio della linea Brescia-Edolo, la
creazione di un Parco regionale. Le conclusioni a Gian Marco Pedrali, console del
TCI per Franciacorta, Sebino e Valcamonica: «Serve un nuovo modello di sviluppo
che metta al centro l’uomo e il paesaggio. Basta cemento».
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Giornale di Brescia 2 dicembre 2012
I 18 Comuni: “Basta cave discariche e cemento”
I 18 Comuni: “Basta cave discariche e cemento”
http://rassegnastampa.comune.brescia.it/news/2012/12/02/2012120202122800204.PDF?r=0.9875874302815646#messages=1&navpanes=0&page=1&scrollbar=1&statusbar=0&toolbar=1&view=FitH
Non parlare ad una voce. È una delle carenze storiche della
Franciacorta, terra identificata dal vino (e conosciuta per esso), ma che non
ha neppure un suo perimetro amministrativo preciso. La situazione è cambiata negli
ultimi mesi con la stipula dell’accordo Terra della Franciacorta, che impegna i
diciotto Comuni a ragionare insieme, programmando un futuro condiviso. Un
destino che poggi sulla qualità del territorio e dunque della vita a beneficio
dei residenti e degli ospiti. Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno e presidente
di Terra della Franciacorta, ieri mattina, accanto al collega di Cazzago,
Antonio Mossini, ha spiegato bene il nuovo spirito che ani- ma gli enti locali:
«Vogliamo finalmente fare sistema nelle scelte urbanistiche, evitando i
disastri del passato».
Una volontà già espressa in modo concreto. «I 18 Comuni hanno
firmato insieme una osservazione al Piano territoriale di coordinamento
provinciale che chiede quattro cose precise», ha detto Vivenzi. Eccole: la
salvaguardia delle aree agricole con forti vincoli; la creazione di un Par- co
di interesse locale sovraccomunale (Plis); la possibilità che l’insediamento di
nuove cave e discariche sia votato (dunque promosso o boccia- to) a maggioranza
dai 18 Co- muni (sancendo che si tratta di temi di interesse colletti- vo); la
ripartizione degli oneri di urbanizzazione fra Comuni vicini nel caso di nuovi
insediamenti sui confini (per sfavorire la nascita di altri centri
commerciali). La Franciacorta, ha osservato Vivenzi, «paga il prezzo di non
aver pensato prima alla promozione unitaria del territorio». Dal 1950 al 2000
(lo ha ricordato Roberto Vornoli, capo area Lombardia di Hypo Alpe Adria Bank
presentando alcuni dati macroeconomici) in Franciacorta il suolo urbanizzato è
passato da 8,3 milioni di mq a ben 46,5 milioni. «E pensare - ha sottolineato
Vivenzi - che già nei primi anni ’60 si era parlato di un Piano regolatore
unico». Quanto tempo perso da allora... e. mir.
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Bresciaoggi, domenica 02 dicembre 2012 – PROVINCIA – Pagina
26
CAZZAGO. La proposta del Touring Club al convegno
organizzato insieme a Comune e Pro loco
Si alza una bandiera arancione
Il pubblico al convegno nella sala civica di Cazzago www.bresciaoggi.it |
sui borghi della Franciacorta
Fausto Scolari
Negli ultimi dieci anni il cemento si è portato via il 25%
del territorio Il turismo come fonte di sviluppo per cominciare a voltare
pagina
Una sala civica gremita ha accolto ieri a Cazzago il
convegno «Turismo in Franciacorta: analisi e prospettive». L´incontro,
organizzato dal Touring Club di Brescia, si è rivelato - grazie alle relazioni
di alcuni dei principali protagonisti del settore - un momento di articolata
riflessione sulle prospettive di sviluppo turistico della Franciacorta.
L´ASSISE, che ha trovato la collaborazione del Comune di
Cazzago e della locale Pro Loco, ha posto l´accento su come sia indispensabile
muoversi verso la tutela del territorio accantonando definitivamente il «modus
operandi» dei decenni scorsi legato alla cementificazione.
«In questi anni di crisi - ha affermato Gian Marco Pedrali,
console Touring Club Italiano Franciacorta Vallecamonica - diviene più naturale
l´impulso a riscoprire il turismo come fonte di sviluppo. La Franciacorta, che
negli ultimi dieci anni ha visto sparire un buon 25 per cento del territorio
sotto l´incalzare del cemento, ha l´opportunità di voltare pagina e porsi al
futuro con un progetto di tutela ambientale volta ad uno sviluppo intelligente,
che ponga al centro di tutto la persona. Il turismo può essere il volano di una
nuova crescita che va di pari passo con la valorizzazione delle eccellenze del
territorio. Bisogna lavorare assieme con le altre realtà per fare in modo che
la Franciacorta possa offrire un territorio sempre più sostenibile».
IL FARE SQUADRA è stato un po´ il filo conduttore del
convegno. Lo ha ben sottolineato anche Silvia Razzi, assessore al Turismo della
Provincia di Brescia, che ha ricordato come la Franciacorta abbia potenzialità
enormi a patto che si muova nella simbiosi dei suoi componenti e che magari
rifletta sull´insegnamento della Toscana, dove i marchi territoriali hanno
portato un grande sviluppo al turismo interno di quella regione. E che dire
dell´idea di Marco Girolami della direzione iniziative e strategie territoriali
Touring Club Italiano, che ha suggerito di candidare i paesi franciacortini
all´ottenimento della Bandiera arancione con la quale il Tci seleziona e
certifica i borghi eccellenti dell´entroterra?
Tale riconoscimento è uno degli strumenti col quale il Tc
garantisce ai turisti qualità e accoglienza e un mezzo di valorizzazione alle
località che la ricevono. Di certo sarebbe un bel biglietto da visita per i
caratteristici borghi franciacortensi da giocare nella promozione del
territorio anche all´estero.
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