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sabato 1 dicembre 2012

Santuario della madonna della Neve e paesaggio: gli impegni della provincia

Il Santuario della Madonna della Neve, Adro

Riportiamo integralmente il resoconto di Gian Luigi Zanetti (v. qui Comitato 1519) riguardo alla seduta del consiglio provinciale svoltasi ieri, 30 novembre, nella quale è stata presentata e accolta, a stragrande maggioranza,  con ulteriori positive integrazioni, la mozione presentata dai Consiglieri del PD, riguardante la tutela del Santuario della Madonna della Neve nel Comune di Adro.




"Finalmente nella seduta di ieri il consiglio provinciale ha assunto a larga maggioranza un impegno specifico non solo a tutela del Santuario della Madonna della Neve ma, con molto piacere devo dire, anche a sostegno della proposta di istituire l’ambito inedificabile di quasi 3 km quadrati come richiesto dal nostro comitato.
Infatti la mozione, che è stata esposta dal consigliere di minoranza Cammarata leggendo per intero le premesse e i quattro punti della nostra petizione, ha conseguito il consenso anche di larga parte della maggioranza.

Non solo, il consigliere di maggioranza Raineri ha chiesto ed ottenuto di rafforzare la mozione inserendo nel testo un impegno esplicito a mettere in campo tutte le azioni possibili da parte della Giunta Provinciale, tra le quali anche quella giudiziaria, qualora le richieste della Provincia non vengano ottemperate da parte del Comune di Adro.
Ed è chiaro a tutti coloro che abbiano letto l’osservazione n.100, e la relativa risposta (controdeuzione) del Comune, che le richieste della Provincia in merito alle opere stradali in prossimità del Santuario e alla delocalizzazione della città del vino, fino a questo momento sono completamente disattese.

Solo i consiglieri della lega presenti in aula hanno votato contro la mozione; qualcuno mostrando i limiti di un fervore integralista (mi riferisco agli interventi del consigliere Formentini), qualcun altro non nascondendo la contrarietà personale alle opere previste nel PGT, ma sostenendo di sentirsi “preso tra due fuochi” (sono le parole del presidente della commissione territorio Marchioni) e quindi adeguandosi alla linea del partito.
Per la verità Marchioni ha chiesto un rinvio della mozione per consentire un’esame più approfondito della questione, volendo sentire anche le ragioni del Sindaco di Adro. La richiesta di rinvio non è stata tuttavia accettata da parte delle altre forze politiche, che hanno sottolineato come la mozione, da due mesi a questa parte, fosse all’ordine del giorno di ormai ben tre consigli provinciali.

L’intervento di Formentini, che lamentava l’ennesimo tentativo di limitare le autonomie locali imposto dai soliti poteri forti (scomodando a titolo di esempio il premier Monti e l’Europa), sosteneva l’azione dell’amministrazione locale di Adro come una battaglia per la libertà e la democrazia e infine minacciava ritorsioni (da questo momento la Lega si sente libera di intervenire sui PGT dei Comuni amministrati dalle forze politiche alleate in Provincia), è stato ben definito “retorico” e incoerente dagli esponenti delle altre forze politiche. A questo proposito vorrei ringraziare, credo a nome di tutti i nostri sostenitori, il capogruppo Inverici per avere sottolineato la necessità di “ricordare agli amministratori che non sono i padroni del territorio”.

Personalmente credo che l’intervento di Formentini sia stato il momento più basso del dibattito dal punto di vista politico, un momento di ottusa ideologia ben lontano al principio di ricerca del bene comune, che non solo dovrebbe animare tutti gli amministratori pubblici, ma non dovrebbe mai cedere il passo alle convenienze di parte.
Ma la cosa importante è segnalare il forte sostegno bipartisan incassato dalla causa del Comitato 1519, che ha ottenuto ben 28 voti a favore e solo 6 contrari.

Purtroppo non erano presenti due esponenti della Lega Nord dai quali avremmo voluto sentire una chiara presa di posizione: il Presidente della Provincia On. Molgora e l’assessore al turismo Silvia Razzi che, sulla questione della tangenziale e della città del vino, aveva recentemente dichiarato “Questo Santuario è troppo importante per ritrovarsi in una simile situazione. Il turismo, che è una risorsa economica fondamentale, si promuove anzitutto tutelando e valorizzando luoghi come questo“.

Ciò che conta tuttavia è che una grande operazione di speculazione, come quella della città del vino e dell’annesso sistema viario, da oggi inizia seriamente a vacillare."

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