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venerdì 2 agosto 2013

Franciacorta, vendemmia della solidarietà: le criticità


“Vendemmia solidale”, Cgil: «Emerse già le prime criticità»

red.) La Camera del Lavoro CGIL di Brescia, la Camera Sindacale UIL di Brescia e le rispettive segreterie generali di settore FLAI-CGIL  e  UILA-UIL , esprimono «il loro apprezzamento per il monito sulla corretta applicazione delle leggi che regolano i rapporti di lavoro (D.lgs 276/2003) che la Direzione Territoriale del Lavoro ha inviato a tutte le parti firmatarie del “progetto vendemmia della solidarietà”, compresi i sindaci dei comuni interessati».
«Insistiamo» affermano Damiano Galletti della Cgil e Daniele Bailo «nel manifestare il nostro dissenso sull’accordo tra FAI-CISL, Coldiretti e Demetra per il progetto “Vendemmia di solidarietà”, continuiamo infatti a ritenere questa scelta sbagliata perché riduce i diritti e le condizioni economiche dei lavoratori e per questa ragione manifestiamo ancora la nostra opposizione a questa intesa. Vorremmo poi segnalare come gli effetti di questi accordi, che rischiano di profilarsi come  un’intermediazione di manodopera, non hanno tardato a fare emergere i primi problemi».
«Ci è stato segnalato che nei mesi scorsi, presso l’oratorio del villaggio Violino, la AGRIWORK di Milano (Cooperativa di Servizi che non risulta iscritta nel registro della Camera di Commercio) ha tenuto un incontro dove ha raccolto i curricula di circa 150 lavoratori per poi selezionarne una quarantina ai quali pare abbia chiesto dai 35 ai 50 euro per la certificazione HACCP» è la denuncia del sindacato.
«Come previsto dalla legge 276 e ribadito dalla Direzione Territoriale del Lavoro, solo i soggetti autorizzati dal Ministero possono utilizzare i dati dei lavoratori, non certo soggetti privati come AGRIWORK. Inoltre» spiegano i sindacalisti «sottolineiamo che la certificazione HACCP non è affatto richiesta ai lavoratori della vendemmia, ma se anche lo fosse è comunque l’azienda o l’agenzia che assume a dover provvedere a proprie spese a mettere in regola il lavoratore».
«In un mercato del lavoro che ha bisogno di regole certe e trasparenza, certi “accordi” e sperimentalismi creano solo caos nel delicato mondo dell’ambiente agricolo. Insistiamo nel pensare che gli strumenti contrattuali, i protocolli d’intesa e le relazioni sindacali che abbiamo sottoscritto unitariamente in questi anni devono rimanere l’unico vero riferimento per le politiche del lavoro, le assunzioni e lo sviluppo delle attività agricole nel nostro territorio, attraverso gli istituti pubblici previsti dalla legge» prosegue la CAmera del Lavoro di Brescia.
«Chiediamo quindi alla Provincia di Brescia di convocare urgentemente un tavolo con tutte le cooperative e le agenzie per verificare la corretta applicazione delle leggi che regolano le assunzioni sulla vendemmia, anche alla luce dell’importante accordo registrato nel territorio di Pavia», conclude la nota.

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