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venerdì 8 luglio 2011

il picco della salute

La vita continua ad allungarsi ma la vita in salute si accorcia drasticamente... Sulla base di dati di fonte UE, scopriamo che, a un certo punto, mentre in Italia continuava ad aumentare la speranza di vita, è cominciata a diminuire la speranza di vita in salute. Questa inversione o "picco" si colloca nel 2003.
Ecco alcuni stralci di un articolo che ci è stato segnalato e che pensiamo meriti molta attenzione. E' stato scritto da Patrizia Gentilini, Medico Oncologo ed Ematologo, facente parte anche dell'Associazione Medici per l'Ambiente (ISDE Italia).



(Qui la versione integrale: http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/picco_salute.html)

Salute: siamo di fronte ad un crollo delle aspettative?
Una delle più frequenti obiezioni che viene mossa a noi medici “allarmisti” è che, in barba ai rischi ambientali, la speranza di vita – almeno nei paesi occidentali – non solo è cresciuta, ma sta ulteriormente aumentando. Sembrerebbe quindi che i veleni ( metalli pesanti , agenti cancerogeni, diossine, particolato ultrafine, pesticidi, radiazioni…) per i quali tanto ci agitiamo, non fossero poi così pericolosi nè in grado di danneggiarci più di tanto.
Forse, ancora una volta, siamo invece proprio noi ad avere ragione: andate sul sito della Commissione Europea per la Salute  e scegliete, come indicatore, l’aspettativa di vita alla nascita (Life expectancy at birth) e l’aspettativa di salute alla nascita (Health life years at birth), cliccate in corrispondenza di “Italia” e questi sono i grafici che visualizzerete:



E’ chiaro per tutti che nel nostro paese, a partire dal 2003 vi è un crollo dell’aspettativa di vita in salute, crollo che è ancora più repentino nelle donne che non nei maschi: la vita continua ad allungarsi ma la vita in salute si accorcia drasticamente come, tra l’altro, non aveva mai fatto prima. Cosa sta succedendo? E’ evidente che la nostra salute sta rapidamente deteriorandosi per l’aumentare di patologie cronico-degenerative fra cui, in primo luogo il cancro, che purtroppo colpisce non solo gli anziani, ma sempre più spesso giovani e bambini...

... E’ questo crollo della speranza di vita in salute che il Prof Ugo Bardi, ha definito,analogamente al picco del petrolio, il “picco della salute”. ....
....E’ davvero sensato puntare tutta l’attenzione sulla ricerca di nuovi farmaci, senza di fatto mai puntare l’attenzione sulle cause di queste malattie, evitando fra l’altro di fornire ai cittadini informazioni scientificamente corrette, chiare, complete e dettagliate sui tanti agenti cancerogeni presenti nel nostro habitat? E’ ora di passare dalle parole alle azioni: guardiamoci intorno, chiediamoci che ruolo hanno pesticidi, diossine, nichel, cadmio, cromo, piombo, mercurio, benzene, PCB, IPA … e gli altri numerosissimi veleni presenti ormai stabilmente non solo in aria, acqua, cibo, ma nel nostro stesso corpo....
http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/picco_salute.html 
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http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_SDDS/EN/demo_mor_esms.htm
http://ec.europa.eu/health/indicators/echi/list/echi_40.html#main?KeepThis=true&TB_iframe=true&height=450&width=920
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Fonte: Bresciaoggi, Mercoledì 06 Luglio 2011 PROVINCIA, pagina 24


CASTEGNATO E OSPITALETTO. Guerra di cifre

«Leucemie record»

I sindaci chiedono chiarezza sul report

Legambiente lancia l'allarme Ma all'Asl non risultano anomalie

I sindaci di Castegnato e Ospitaletto sono in allarme dopo aver letto le osservazioni inviate da Legambiente Franciacorta in Regione per chiedere la bocciatura della futura discarica Bosco Stella.

A preoccupare sono i dati riguardanti una presunta anomala presenza di leucemie e neoplasie, che Legambiente mette nero su bianco nel suo report alla Regione.

Secondo i primi cittadini Giuseppe Orizio e Giovanni Battista Sarnico «quei dati se non adeguatamente indagati rischiano di creare apprensione tra la cittadinanza».

Per questo hanno chiesto spiegazioni ai vertici delle istituzioni sanitarie, Asl e Arpa.

Orizio ricorda che la questione leucemie e tumori era stata oggetto di approfondimenti negli anni scorsi, citando in particolare la relazione del dipartimento prevenzione sanitaria Asl dell'aprile 2007: «Si ritiene che attualmente non vi siano elementi tali da ritenere che la popolazione di Ospitaletto sia a rischio di esposizione a fattori favorenti leucemie e linfomi in misura diversa dalla restante popolazione Asl della provincia di Brescia».

Insomma, i sindaci dei due paesi si chiedono come questo passaggio possa conciliarsi con quanto scritto da Legambiente, ovvero il contrario della relazione Asl: «Le condizioni sanitarie di Ospitaletto e Castegnato negli anni hanno segnato presenze anomale di leucemie, e la stessa presenza di neoplasie è maggiore che in altre zone, forse anche perché la qualità dell'aria è pessima e gli inquinanti entrano nella filiera alimentare».

Ma c'è o non c'è un numero sospetto di gravi malattie?

Legambiente indica un probabile nesso tra fonti inquinanti sul territorio (21 discariche con rifiuti pericolosi, falde inquinate, aziende dalle emissioni inquinanti, milioni di veicoli sull'A4). Quel che è vero è che non esiste in provincia di Brescia, al contrario di Mantova per esempio, una indagine epidemiologica sulla casistica di neoplasie vicino a fonti massicce di inquinamento.
Indagine che Legambiente indica ora come un necessario punto di partenza.P.GOR.


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