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venerdì 21 ottobre 2011

La Franciacorta lievita: serve un obolo

Ecco alcuni dati pubblicati sul Giornale di Brescia tratti dallo studio ERSAF


Dell'hinterland e del basso Garda un po' si sapeva. La Franciacorta è una sorpresa, anche se parziale. Negli ultimi trent'anni la capacità di attrazione di quest'area è cresciuta in modo esponenziale: la qualità della vita e dell'ambiente, la dinamicità economica, lo spirito di accoglienza, hanno favorito un fenomeno immigratorio (interno ed esterno) che ha fatto lievitare la popolazione (oltre 50mila abitanti in più dal 1981 al 2010). Un andamento che si riflette sulla crescita del territorio urbanizzato. Vediamo alcuni esempi. Quello di Capriolo, dal 1955 al 2007, è passato dal 3,4% sul totale al 32,7%. A Paderno siamo al 4,5% contro il 31,2%; a Rodengo si è passati dal 4% al 31%; a Corte Franca dal 4,4% al 29,6%; a Erbusco dal 4,5% al 27,8%; Rovato ha raggiunto quota 27%, Passirano e Coccaglio sono al 25%, Adro e Cazzago San Martino al 24%... Insomma, una crescita di case (e capannoni) notevole... 
e. mir. (21 ottobre 2011, “Franciacorta: il buon vivere fa crescere”)

Ed ecco la proposta dell'assessore regionale per contenere il consumo di suolo:

Un obolo per chi consuma nuovo suolo, da destinare ad un fondo per la creazione di aree verdi. Dai 5 ai 15 euro al metro quadrato di superficie edificata, anche per disincentivare altre urbanizzazioni e promuovere il recupero edilizio. È la proposta dell'assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci, per tutelare gli spazi liberi. Un progetto che è già stato formulato ai Comuni, che l'hanno accolto. Adesso si tratta di tradurlo in atto legistativo regionale. In sostanza la Regione darebbe ai Comuni la facoltà di introdurre nei loro Piani di governo del territorio (Pgt) un contributo a carico di chi costruisce consumando terra, «con l'obiettivo - ha spiegato l'assessore Colucci - di rendere questa pratica molto più costosa rispetto ad altre soluzioni». Queste ultime potrebbero venire dal recupero dei 4.000 siti lombardi compromessi individuati da una ricerca effettuata dall'Ersaf (Ente regionale servizio agricoltura e foreste).

In un convegno svoltosi nei giorni scorsi a Milano sulle prospettive aperte dall'Expo, l'assessore ha chiesto ai sindaci lombardi di condividere l'impegno contro lo spreco di territorio. «Occorre la responsabilizzazione diretta dei Comuni affinché questo fondo - ha aggiunto - possa cominciare a essere applicato e, in futuro, magari essere reso ancora più oneroso e disincentivante». Colucci ha ricordato che la Regione ha approvato «un Piano paesistico che non prevede la mera negazione a costruire, ma che consente di realizzare a determinate condizioni, nel rispetto dell'ambiente e di severi parametri di qualità. I palazzi di otto piani in montagna che si vedono in giro sarebbero impossibili da costruire».

(Giornale di Brescia, 21.10.11,Una «tassa» verde per fermare lo spreco)

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