Dell'hinterland e del basso Garda un po' si sapeva. La Franciacorta è una sorpresa, anche se parziale. Negli ultimi trent'anni la capacità di attrazione di quest'area è cresciuta in modo esponenziale: la qualità della vita e dell'ambiente, la dinamicità economica, lo spirito di accoglienza, hanno favorito un fenomeno immigratorio (interno ed esterno) che ha fatto lievitare la popolazione (oltre 50mila abitanti in più dal 1981 al 2010). Un andamento che si riflette sulla crescita del territorio urbanizzato. Vediamo alcuni esempi. Quello di Capriolo, dal 1955 al 2007, è passato dal 3,4% sul totale al 32,7%. A Paderno siamo al 4,5% contro il 31,2%; a Rodengo si è passati dal 4% al 31%; a Corte Franca dal 4,4% al 29,6%; a Erbusco dal 4,5% al 27,8%; Rovato ha raggiunto quota 27%, Passirano e Coccaglio sono al 25%, Adro e Cazzago San Martino al 24%... Insomma, una crescita di case (e capannoni) notevole...
e. mir. (21 ottobre 2011, “Franciacorta: il buon vivere fa crescere”)
Ed ecco la proposta dell'assessore regionale per contenere il consumo di suolo:
In un convegno svoltosi nei giorni scorsi a Milano sulle prospettive aperte dall'Expo, l'assessore ha chiesto ai sindaci lombardi di condividere l'impegno contro lo spreco di territorio. «Occorre la responsabilizzazione diretta dei Comuni affinché questo fondo - ha aggiunto - possa cominciare a essere applicato e, in futuro, magari essere reso ancora più oneroso e disincentivante». Colucci ha ricordato che la Regione ha approvato «un Piano paesistico che non prevede la mera negazione a costruire, ma che consente di realizzare a determinate condizioni, nel rispetto dell'ambiente e di severi parametri di qualità. I palazzi di otto piani in montagna che si vedono in giro sarebbero impossibili da costruire».
(Giornale di Brescia, 21.10.11,Una «tassa» verde per fermare lo spreco)
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