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venerdì 6 aprile 2012

Associazione Monte Alto: il progetto salvarospi


Già vi abbiamo informato della previsione (leggi qui) di costruire un villaggio turistico a Clusane, proprio dove è rimasto l’ultimo sbocco naturale dell'unico corridoio ecologico tra il lago e la collina, meta di riproduzione del rospo comune, tutelato dalla Regione lombarda.
Rospo comune (Bufo bufo
Contro questa nuovo progetto edificatorio l’associazione Monte Alto di Corte Franca, insieme alla Schiribilla, aveva inviato osservazioni al comune di Iseo. Da quanto abbiamo appreso, leggendo il verbale della conferenza finale dei servizi dell’8 febbraio scorso, il progetto è stato modificato e integrato su richiesta della Soprintendenza: viene mantenuto il bosco ad alto fusto esistente. Per il resto non sappiamo cosa riserberà il nuovo cantiere e se anche ai bufo bufo verrà concesso un accesso “protetto” al canneto.

Riportiamo qui l’articolo di Bresciaoggi (venerdì 06 aprile 2012) che racconta dell’impegno dell’ass. Monte Alto nel salvataggio degli anfibi locali, al quale hanno partecipato, come abbiamo saputo, anche alcuni bambini!

ISEO. L´associazione Montealto fa sì che gli anfibi diretti al lago si salvino dalle ruote delle auto
Grazie ai vigili notturni i rospi evitano la «via» d´estinzione
Giuseppe Zani
I volontari possono ora contare anche sulla Comunità montana

La squadra di volontari impegnati al confine fra Paratico e Iseo
Fonte: www.bresciaoggi.it
Con la prima, vera pioggia, anche i residui rospi comuni che abitano boschetti e orti del basso Sebino si sono mossi dando vita alla migrazione riproduttiva primaverile. Aspettavano da almeno un mese, infrattati alle pendici del monte Alto, in faccia al canneto che si trova sul confine tra Clusane e Paratico. A trattenerli, il clima siccitoso. L´altra sera, le prime avanguardie si sono affacciate sul ciglio della strada provinciale che separa il bosco dal lago, la Iseo-Paratico, per attraversarla e poi andare ad accoppiarsi in acqua. Un passaggio che solitamente si risolveva in una strage. Troppo lenti e impauriti dalla luce dei fari gli anfibi; troppo veloci e numerosi i veicoli a motore. Stavolta, però, la situazione è cambiata anche qui, e come succede già da molti anni sulle sponde dell´Eridio e tra Nave e Lumezzane, i volontari hanno saputo mobilitarsi per salvare gli animali dal traffico e per farli arrivare intatti al lago.
Ci hanno pensato alcuni membri dell´associazione «Montealto» che, come previsto anche dalla recente legge regionale 10 dal 2008 sono stati sostenuti dalle istituzioni. E così, la Comunità montana del Sebino bresciano ha distaccato per questo compito la guardia ecologica volontaria Francesco Econimo, rispondendo all´obbligo di tutelare gli esemplari adulti, i siti riproduttivi e l´habitat della microfauna protetta (tutti gli anfibi, e non solo, rientrano nell´elenco) previsto appunto dalla legge lombarda citata.
IN PRIMA FILA nel salvataggio Alberto Gatti, colui che nel 2009 ha scoperto sulla Iseo-Paratico il fenomeno, e che poi nel 2010 e 2011 è tornato a censirlo, aiutando da solo i rospi comuni nei loro spostamenti notturni. Alberto, anch´egli iscritto alla «Montealto», ha coinvolto quest´anno il suo presidente, Alessandro Gatti, e gli amici Gabriele Ongaro e Loris Togni (quest´ultimo accompagnato dalla famiglia). E al piccolo gruppo si sono aggiunti Ivetta Botticelli e il marito Ilario, residenti a Capriolo. Ogni componente la squadra - munito di giubbetto di segnalazione ad alta visibilità, secchio, guanti di lattice e torcia elettrica - s´è ritagliato un suo spazio di ricerca muovendosi in sintonia con gli altri. Entrambi i bordi del tratto di strada che dalla concessionaria Autofelappi arriva al confine con Paratico sono stati setacciati palmo a palmo. Molti gli anfibi individuati mentre erano impegnati ad aggirare il lungo muro del distributore Total che, a monte della strada, sbarra il passo verso il lago. Nelle scorse settimane Alberto aveva raccolto e poi rilasciato nel canneto una trentina di esemplari in tutto. E l´altra sera, in occasione della prima serata della migrazione di massa, se ne sono contati 99: 88 maschi (sono sempre molto più numerosi, oltre che più piccoli) e 11 femmine. Una dozzina di rospi, purtroppo, sono sfuggiti al «pettine» dei volontari finendo sotto le ruote dei mezzi in transito.
Emozionante il rito della liberazione appena di là della strada, sul vasto terreno sul quale la società «Costa verde» srl si appresta a costruire un villaggio turistico, peraltro duramente contestato dagli ambientalisti sebini.
Gli anfibi rilasciati, ancora frastornati, hanno iniziato a saltellare in ordine sparso; poi i maschi, come attirati da un radar, si sono diretti senza esitazioni verso il lago, scomparendo presto nell´oscurità, seguiti a distanza dalle femmine, più grosse e goffe.

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