A PGT ormai approvati o
adottati, dopo che quasi tutti i comuni sono andati per la propria strada, spesso poco
curanti del vicino di casa o delle istanze della popolazione e anche facendo
con pochi scrupoli man bassa del territorio, nasce la “Franciacorta dei sindaci” perfettamente coincidente con quella dei vini, 18
Comuni insieme per uno sviluppo
responsabile, coerente, sostenibile per il territorio.
A quando la Franciacorta dei cittadini?
Qui alcuni servizi sulla
conferenza stampa di mercoledì 27 scorso:
- http://www.youtube.com/watch?v=g97XvW7T0WE
-28/06/2012 LA FRANCIACORTA DEI SINDACI
Diciotto
sindaci hanno dato vita, dopo anni di intenso lavoro, all’area vasta Un modello
di sviluppo sostenibile, coerente e responsabile del territorio
Dopo quella
dei vini,scende in campo la Franciacorta dei sindaci, meglio: la «Terra di
Franciacorta ». Il Monastero San Pietro in Lamosa di Provaglio d’Iseo ha fatto
ieri da cornice Ad un accordo che è stato definito «storico».Del resto riuscire
a mettere d’accordo 18 sindaci, di varia estrazione politica,nonè stata certo
cosa facile, ma la«mediazione » di Fondazione Cogeme ha dato i suoi frutti. E
così la Franciacorta, o meglio l’area vasta di Franciacorta ha dei confini
«certi»: Adro, Capriolo,Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne,
Corte Franca, Erbusco, Gussago,Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno,
Paratico, Passirno, Provagliod’Iseo,Rodengo Saiano e Rovato.Per il perimetro
della «Franciacorta dei sindaci» si è fatto riferimento al decreto ministeriale
che riconoscela «Franciacorta dei vini».Nel concreto si tratta di dare vita ad
un «sistema Franciacorta» che, prendendo spunto da quello fatto in modo eccelso
dalle cantine in questi decenni, crei un nuovo «soggetto» che si possa
presentare a livello nazionale e internazionale: un’unica voce e quindi più
forte e autorevole rispetto all’ordine sparso dei singoli Comuni. Un’area che
si estende per 262 chilometri quadrati: oltre 146mila le persone che vivono in
questo piccolo eden terrestre. «L’intento –ha spiegato Antonio Vivenzi, sindaco
di Paderno e presidente pro tempore della nuova realtà - è quello di realizzare
un nuovo modello di sviluppo del territorio, che prevede una nuova forma di
aggregazione sovracomunale volta a riprogettare, in piena condivisione, il
territorio della Franciacorta con l’obiettivo di tutelarlo e valorizzarne le
peculiarità ad ogni livello, per uno sviluppo responsabile, coerente,
sostenibile».Che il progetto fosse atteso come urgente lo dimostra il sostegno
ottenuto nelle varie Amministrazioni comunali; l’accordo è già stato approvato
in 16 consigli comunali (gli ultimi due lo faranno in questi giorni) e ha
raccolto il 90% dei consensi: su 217 consiglieri, 195 hanno detto sì, 20 si
sono astenuti e 2 hanno detto no. Un progetto ambizioso sostenuto in modo
convinto anche dalle cantine della Franciacorta (ieri mattina era presente il
presidente del Consorzio Maurizio Zanella era presente alla firma
dell’accordo), del resto, comedetto, i produttori l’importanza di fare sistema
l’hanno capita da tempo.«Un accordo senza precedenti - ha commentato entusiasta
Vivenzi - che costituisce un modello virtuoso di eccellenza operativa per la
Franciacorta ma, anche e soprattutto, per l’intero territorio bresciano. Con
questo progetto vogliamo andare oltre i personalismi ei colori politici, per
guardare insieme nella stessa direzione. Solocosì sarà possibile ridisegnare la
Franciacorta nel pieno rispetto del territorio e sulle reali esigenze della
popolazione, preservandone le peculiarità e le vocazioni».Ma al di là delle
belle parole, ora è già tempo di pensare ai progetti concreti. Le linee guida
della strategia da seguire saranno proposte da uno studio privato specializzato
in siti dell’Unesco.Solo allora si scoprirà se la strategia anticrisi si
rivelerà vincente.Francesco Alberti
Fonte: Giornale di
Brescia
-28/06/2012 L´unione della Franciacorta
getta le basi per un «New Deal»
Illustrato nel monastero di San Pietro in
Lamosa di Provaglio il documento firmato pochi giorni fa. Accordo firmato da 18
sindaci La parola d´ordine è: sviluppo concertato e sostenibile. Entro il 2013
pronto il Piano strategico
La «Franciacorta dei sindaci» va. Ieri,
nel monastero di San Pietro in Lamosa, a Provaglio d´Iseo, è stato presentato
l´accordo siglato lunedì 18 giugno a Rovato dai primi cittadini (o da loro
delegati) dei 18 paesi che fanno parte del sistema «Terra di Franciacorta». VAL
LA PENA di citarli: Adro, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio,
Cologne, Cortefranca, Erbusco, Gussago, Monticelli Brusati, Ome, Paderno
Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d´Iseo, Rodengo Saiano, Rovato e
Iseo, comune che, tra i fondatori del G16, il coordinamento dei sindaci sebini,
è nella posizione ideale per fare da cerniera tra lago e Franciacorta.
L´accordo in parola, nell´occasione definito «storico», si pone come obiettivo
la costruzione di un nuovo modello di governance a beneficio di un territorio
che misura 262 km quadrati e conta oltre 146 mila abitanti. La nuova forma di
aggregazione sovracomunale, in altre parole, intende riprogettare, in spirito
di piena condivisione, il comprensorio della Franciacorta allo scopo di
tutelarlo valorizzandone ad ogni livello le peculiarità e le potenzialità.
Punto fermo: lo sviluppo che ci si prefigge, sarà responsabile, coerente e
sostenibile. A illustrare il percorso compiuto insieme sin qui e le prospettive
future è stato Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno Franciacorta (membro, tra
l´altro, dell´associazione «Comuni virtuosi»), presidente eletto per il 2012
dagli altri 17 suoi omologhi. Accanto a lui, in veste di vice, Laura Boldi,
sindaco di Monticelli e gli altri componenti il comitato esecutivo, i sindaci
di Gussago, Passirano e Coccaglio, Bruno Marchina, Daniela Gerardini e Franco Claretti.L´ACCORDO
sottoscritto tra i 18 Comuni nasce a valle di uno studio di fattibilità per il
rilancio della Franciacorta da cui dovrebbe svilupparsi nel 2013 un Piano
strategico. Gli scenari, a sentire Vivenzi e colleghi, dovranno essere recepiti
negli strumenti di pianificazione e progettualità esecutiva sia locali, quali
il Pgt e il regolamento edilizo, sia sovraccomunali, come il Piano territoriale
regionale e il Piano territoriale di coordinamento provinciale. La formula
dell´accordo di collaborazione, s´è rimarcato dalla platea ieri, è snella e non
è onerosa: ogni Comune ha un voto e, ogni anno, viene eletto a rotazione un
comitato esecutivo che fa base nel municipio di cui il presidente è sindaco.
«Sono convinto - ha annotato Antonio Vivenzi- che questa sia la strada per
uscire dalla crisi: valorizzare come sistema Franciacorta il paesaggio e i beni
culturali per produrre valore».Giuseppe Zani
Fonte: Bresciaoggi