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lunedì 28 novembre 2011

Contestazioni al Convegno Piano strategico Franciacorta

Dopo le annotazioni critiche di alcuni amministratori e del circolo Legambiente (v. post precedenti: la partecipazione dov’è?-Franciacorta in-sostenibile), un’altra voce di dissenso si è alzata in occasione dell’ultimo incontro dedicato al Piano strategico Terre della Franciacorta, tenutosi sabato 26 scorso presso il monastero di S.Pietro in Lamosa.
Una lettera, circolata a catena via mail e sul web, da una decina di giorni anticipava la formazione di un presidio su iniziativa di un gruppo di persone che intendevano far conoscere l’altra faccia della Franciacorta (quella delle cave, del consumo di suolo, dei pesticidi, della speculazione...) e contestare la comunicazione a senso unico che ha caratterizzato il convegno.
Allestita la postazione di protesta all’esterno, i dissidenti si sono aperti una piccola breccia anche nel corso dell’intervento di Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia.
trovate gli articoli nella sezione rassegna stampa 


- Qui la lettera circolata via mail/web, nelle settimane scorse:
Piano strategico Franciacorta:
Salve a tutti,
siamo un gruppo di persone, abitanti nei comuni della Franciacorta,
accomunate dall'interesse per la terra in cui viviamo. Vi scriviamo
dopo l'incontro in San Pietro in Lamosa avvenuto sabato scorso 12
novembre 2011, secondo incontro pubblico (ma solo per ascoltare,
beninteso!) organizzato da Fondazione Cogeme, 19 amministrazioni
comunali, Consorzio vini "Franciacorta", Camera di Commercio, Cogeme
spa all'interno del progetto "Franciacorta Sostenibile"
(http://www.franciacortasostenibile.org/bin/index.php) finanziato da
Cogeme e affidato allo studio Agoràa. È un progetto in cantiere da
almeno tre anni, con fini di studio e analisi di alcuni aspetti
economici e ambientali della Franciacorta e che sta portando ora alla
luce le proposte elaborate in merito.
Questa nostra lettera parte da una considerazione di fondo: la
Franciacorta è una zona ad alto consumo di suolo, nonostante la
"vocazione" agricola da marchio docg; le amministrazioni comunali sono
con le casse vuote, e da anni far cassa equivale a rendere edificabili
aree che prima non lo erano. Ma lo spazio è limitato e la cartolina
venduta dal Consorzio e da tutti quelli che parlano di Franciacorta
"da esportazione" comincia a perdere smalto e quindi profitti
frizzanti. Per evitare tutto ciò i grandi attori economico-produttivi
dell'area e alcuni pezzi grossi della Provincia hanno deciso di
ridisegnare la Franciacorta (secondo il loro interesse) utilizzando un
vocabolario che di ambientalista ha solo la forma ma non la sostanza.
Le parole più usate all'incontro dello scorso sabato sono state:
sostenibilità, sviluppo, qualità, competitività, turismo, ambiente di
qualità, alcuni dei relatori invitati e probabilmente non allineati
hanno parlato anche di consumo di suolo, cementificazione, grandi
opere inutili e dannose, conversione al biologico...
Le proposte velocemente illustrate dallo studio Agoràa però rimangono
ancorate allo stesso schema che ha prodotto questa crisi: attrarre più
capitali per riqualificare l'ambiente e attrarre più turisti e vendere
più vino. Cioè produrre sempre di più. Nessun accenno al blocco dei
piani di espansione urbana e industriale, di escavazione e
cementificazione generale; nessuna parola per la riduzione della
monocoltura a favore di una maggiore diversità nella produzione
agricola; niente nemmeno sull'utilizzo massiccio di fitofarmaci nella
vigna, niente della questione sociale legata alla condizione salariale
e contrattuale degli operai agricoli utilizzati stagionalmente.
A parte questa premessa, che può anche non essere condivisa,
all'incontro di sabato 12 c'è sembrato di cogliere il malumore di
molte persone presenti (singoli e associazioni) decise a far sentire
la propria voce e a non lasciare le decisioni in mano ai "soliti"
pochi, a maggior ragione ora che molti nodi stanno venendo al pettine
e qualcuno già pensa a rifarsi l'acconciatura con parole come
"sostenibilità ambientale", "qualità" e "competitività".
Per questo, in diversi riteniamo opportuno intervenire al prossimo
incontro pubblico organizzato sempre in San Pietro in Lamosa per
sabato 26 novembre (quando i relatori avranno un peso decisamente più
"economico") con un presidio esterno capace di riconsegnare la parola
ai cittadini.
Con questa lettera vogliamo quindi invitarvi al presidio di SABATO 26
NOVEMBRE 2011 ORE 9 IN SAN PIETRO IN LAMOSA DI PROVAGLIO e vi
chiediamo di girarla ad altre persone che sapete interessate a
dimostrare che gli abitanti, donne uomini e bambini, della
Franciacorta NON VOGLIONO ESSERE ESTROMESSI DALLE DECISIONI CHE
RIGUARDANO IL LORO FUTURO e per ribadire che la FRANCIACORTA HA
BISOGNO DI AZIONI CONCRETE DOPO LE "COLLINE" DI PAROLE SPESE.
Potrebbe anche essere un'occasione utile per conoscerci o ritrovarci,
avviare un confronto sui bisogni sentiti nel territorio, avanzare
proposte (ad esempio quella del Parco Agrario), nonché creare uno
scomodo contraltare alla conferenza e, se lo decideremo, intervenire
direttamente al dibattito con le nostre ragioni.
A sabato prossimo
marco 
paolo 
alessandro 
federico 
gabriele 
daniele
 andrea
 leonardo

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