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lunedì 7 novembre 2011

Convegno "Piano Strategico per la Franciacorta": la partecipazione dov’è?

Dopo la prima tappa del Convegno...
-  Ecco la lettera scritta da Stefania Baronio, a nome del Comitato Salute e Ambiente di Passirano (pubblicata sul Giornale di Brescia del 7/11/2011), nella quale sono messi in evidenza alcuni aspetti riguardo alla mancanza di un dibattito col pubblico, alla perimetrazione territoriale della Franciacorta, alla responsabilità degli amministratori a vari livelli, all’esigenza di una vita di qualità soprattutto per chi vi abita e lavora.
A proposito di responsabilità e discariche... Sabato 29 ottobre ha preso avvio, presso il Monastero di Provaglio di Iseo, il primo dei tre incontri organizzati da Cogeme e dal Consorzio di tutela della Franciacorta allo scopo di illustrare il «Piano Strategico per la Franciacorta», sottoscritto da 19 Comuni. Il programma dell'intero evento prevede: un'iniziale apertura dei lavori; due «tavoli rotondi» (in cui i rappresentanti del mondo culturale ed economico invitati possano discutere tra loro sull'argomento) ed un percorso espositivo. Appare chiaro anche dal programma l'intento di relegare il pubblico ed i rappresentanti dei cittadini convenuti al semplice ruolo di «uditori». In nessuna occasione è prevista infatti la possibilità di partecipare e contribuire attraverso un «dibattito aperto». Già nella prima mattinata, la carenza di questo tipo di impostazione si è rivelata evidente e, a conclusione della presentazione, è parso ancor più indispensabile trovare lo spazio per una discussione alla quale probabilmente, i molti amministratori presenti (sentendosi più volte chiamati in causa), avrebbero gradito intervenire. Da parte mia, in qualità di semplice cittadina, non trovando altra occasione, vorrei proporre ora alcune riflessioni in merito a quanto emerso al convegno.
In primo luogo vorrei capire l'urgenza di definire «convenzionalmente» i confini territoriali della Franciacorta, escludendo eventuali Comuni promotori del progetto, sulla base unicamente dello statuto della produzione vinicola. Non sarebbe meglio invece valutare le peculiarità e le qualità dei territori coinvolti? O ancor più considerare l'identità e lo spirito di appartenenza dei cittadini e delle Amministrazioni locali che in questo progetto si sono riconosciuti e impegnati? La Franciacorta non è solo un marchio commerciale! Durante il convegno, è stato detto dagli esponenti politici presenti: «Bisogna proporre un modello di sviluppo sostenibile basato sulle potenzialità e sul patrimonio locale, in particolare sull'attività vitivinicola», «puntare con forza su questa vocazione, collegandola agli aspetti turistici, culturali ed enogastronomici. Certo, non bisogna snaturare quest'area. Ci sono troppi insediamenti, con un eccesso di offerta commerciale. Bisogna che anche gli enti locali si assumano la responsabilità del proprio patrimonio»; «Qui in Franciacorta avete un gran ben di Dio, tenetelo con cura, coordinatevi e presentatevi uniti all'esterno con un solo marchio... certo poi servono anche le cave e le discariche, i rifiuti da qualche parte devono pur essere messi, non è che poi si devono costituire i comitati su queste cose».
Più volte gli stessi, hanno precisato che i gravi elementi di criticità esistenti nell'ambito della Franciacorta, sono da ricondurre alla «disinvolta gestione del territorio da parte dei sindaci che, per la necessità di fare cassa anche attraverso gli oneri di urbanizzazione, sono disposti ad assecondare tutte le iniziative intraprese dei vari operatori». Mi pare opportuno a questo punto, richiamare a quel senso di responsabilità verso il proprio territorio tanto acclamato, non solo i sindaci, ma anche tutte le istituzioni competenti ai vari livelli sul territorio. Bisogna ricordare infatti che le previsioni ed i procedimenti autorizzativi della maggior parte delle «componenti turbative» citate (centri commerciali, grandi infrastrutture, cave e discariche, ecc...), sono prioritariamente di competenza delle Regioni e delle Provincie e che anzi, in molti casi, sono gli organi di queste ultime a decretarne il buon esito, anche se in contrasto con la volontà dei Comuni! È il caso per esempio della discarica Bosco Stella, richiesta da Aprica - A2A a Castegnato, che in questi giorni ha in corso il procedimento autorizzativo presso Regione Lombardia e verso il quale, i quattro Comuni coinvolti (Castegnato, Paderno Franciacorta,Passirano e Ospitaletto), i cittadini ed i vari comitati, hanno opposto il loro netto diniego ma il cui iter continua a procedere. Questo è solo uno dei tanti esempi che si possono elencare, infatti, ogni giorno, le pagine dei giornali ci informano delle varie manifestazioni e del crescente numero di comitati che sorgono ovunque per sostenere gli amministratori comunali nel duro compito di difendere il territorio e di migliorare la qualità della vita e della salute dei propri cittadini. La Franciacorta è un territorio famoso in tutto il mondo per le sue produzioni vitivinicole ma, ancor prima di questo, andrebbe ricordato che questo è un territorio abitato da numerose persone che qui scelgono di vivere e lavorare, sperando di crescervi i propri figli e di poter esser ascoltati anche e soprattutto in occasione di «un piano strategico» che li coinvolga. Invece, anche in quest'occasione, ai cittadini, singoli o associati in comitati, non resta che chiedersi sempre più chi li stia rappresentando e tutelando.
Stefania Baronio
Comitato Salute e Ambiente di Passirano
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Sempre sul tema  qui un’altra lettera di chi stava seduto tra il pubblico.
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- Ricordiamo che il secondo appuntamento col Convegno è sabato 12 novembre, ore 9.30 - 12.00.
Tema: “TERRE DELLA FRANCIACORTA CULTURA E AMBIENTE: LEVE DI SVILUPPO PER LA FRANCIACORTA”- Progetti per una nuova economia fondata sul patrimonio dell’identità territoriale


1 commento:

  1. presentare...illustrare...qualche volta pontificare...è più facile che fare PARTECIPAZIONE

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